Favolacce: una favola a tinte fosche ma vere

Dall’11 maggio sarà disponibile on demand l’ultima creazione dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo. Il film, che in origine sarebbe dovuto uscire al cinema il 16 aprile, lo scorso febbraio ha vinto al Festival di Berlino l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura e per il grande successo di critica riscosso è da molti considerato uno dei film più belli e importanti del panorama cinematografico italiano degli ultimi anni.
I registi sono i fratelli D’Innocenzo, alla loro seconda opera dopo “La terra dell’abbastanza” del 2018, che dirigono un film che non ha un vero protagonista ma piuttosto è corale. I principali attori sono Elio Germano, che interpreta il padre di famiglia Bruno Placido, Barbara Chiarelli, che interpreta la moglie Dalila, e poi Gabriel Montesi, Max Malatesta, Ileana D’Ambra e Giulia Melilio.
Gli autori definiscono il film, a differenza della loro opera d’esordio caratterizzata da un forte realismo, una favola nera, ambientata nella periferia romana tra un piccolo gruppo di famiglie. Nello scenario apparente normale e tranquillo di una cittadina della medio-bassa borghesia si nascondono nell’ombra rabbie represse ed esiziali sentimenti capaci d’esplodere da un momento all’altro. In una realtà di genitori insoddisfatti della propria vita e del proprio lavoro covanti segreti rancori, rimbalzano di persona in persona un pessimismo e una sfiducia destinati a toccar in particolar modo i figli, causa e bersaglio delle tensioni esistenti. In questo ambienti di genitori immaturi e ancora bambini, di madri passive e padri rabbiosi, troviamo un gruppo di bambini, che sebbene di 10 anni lentamente ma inesorabilmente assorbono l’aria negativa che si trovano a respirare. Costretti da un mondo privo di punti di riferimento a poggiar solo su sé stessi e a fare i “grandi” (avendo però come unico esempio i propri “genitori”), cercheranno tutti una via di fuga. E la troveranno, in un modo o nell’altro.
In questa pellicola dai tratti scuri e pesanti, traspare un universo domestico come ce ne sono tanti nella realtà quotidiana, ma non per questo scontato.
Davide Agnelli / Liceo Classico Galileo di Firenze