• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Gli animali a Capodanno continuano a morire: dobbiamo svegliarci

Gli animali a Capodanno continuano a morire: dobbiamo svegliarci

Cane & Gatto | Matteo Villani | FlickrIl 2020 è dunque iniziato e anche quest’anno, durante i festeggiamenti di Capodanno, non sono certamente potuti mancare i tradizionali botti e petardi. Una tradizione come le altre si pensa, della cultura popolare, innocua e fonte di allegria come l’albero di Natale o le
uova di Pasqua. Non è però così, a dimostrarlo sono infatti i dati dell’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente), i quali non sono per nulla confortanti.
Si stima che circa 1.800 tra cani e gatti siano scappati di casa durante i festeggiamenti, di cui più dei tre quarti sono fortunatamente tornati dai propri padroni. I numeri, purtroppo, parlano anche di quasi 400 cani e gatti morti o dispersi. Dati impressionanti che
dovrebbero farci riflettere sulle “tradizioni”, in quest’ultimo periodo tanto spesso chiamate in causa.
Ritengo che sia un’assurdità che in uno Stato moderno e civile come il nostro ci siano stati solo quest’anno 194 cani morti o dispersi, mentre il rispettivo numero per i gatti è di 157. Il presidente dell’Associazione Tutela Animali e Protezione Civile (ATA PC) Lecce
Giuseppe Albanese: «In molte città – dice- ormai vanno di moda le ordinanze contro i botti di fine anno ma, fino a quando queste ordinanze non verranno realmente applicate, non serviranno a nulla. A nostro avviso, non basta fare un’ordinanza per vietare i botti, che già sono vietati perché illegali, ma occorre varare una legge nazionale che abolisca definitivamente questa pratica, perché gli animali hanno il diritto a non morire a causa dei botti di Capodanno».
Le morti di questi animali non sono, poi, solo involontarie, ma ci sono vari esempi di azioni disumane commesse volontariamente a danno di animali. Caso lampante è la barbarie commessa a Brindisi da un criminale, forse identificato, che con un petardo (o infilato nell’ano o legato alla coda) ha crudelmente ucciso un gatto in mezzo alla strada. Il disgraziato felino è stato infatti trovato sull’asfalto morto e con la coda recisa. Il micio potrebbe inoltre essere stato investito prima di subire le successive torture. La portavoce
per il Sud Italia di AIDAA Antonella Brunetti fa comunque sapere che un testimone oculare ha fornito il possibile nome dell’autore del misfatto, il quale sarà denunciato alle autorità.
Questi numeri e questi esempi devono spingerci a riconsiderare le nostre azioni e a imparare a responsabilizzarci in proposito. Non possiamo e non dobbiamo continuare a vivere senza riflettere su ciò che facciamo, dalla cura dell’ambiente alle festività, appunto.
Davide Agnelli / Liceo Classico Galileo di Firenze