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Il pesce spada cinese è il primo caso di estinzione del 2020

Stando a uno studio pubblicato sul giornale scientifico “Science of the Total Environment”, edito da Elviser, il pesce spada (o spatola) cinese, che è vissuto per circa 200 milioni di anni, si è ora estinto a causa della costruzione di dighe e della troppa pesca senza limiti. Questo esemplare, che era sotto protezione già dal 1983, è incredibilmente sopravvissuto all’estinzione che ha colpito i dinosauri acquatici, come l’ittiosauro o il plesiosauro: entrambi i rettili sono vissuti più di 200 milioni di anni fa nelle stesse acque del pesce spatola e si stima che siano dello stesso albero genealogico degli attuali delfini o balene. La fissa dimora del pesce spatola è stato il fiume Azzurro, che attraversa un quinto della Cina per più di 6400 km ed è popolato da diverse specie a rischio critico di estinzione, come l’alligatore, lo storione e la salamandra gigante. Con la scomparsa dell’esemplare asiatico, è ormai rimasta una sola specie di pesce spatola al mondo: si tratta di quello americano, che fino al 1900 era presente in tutta la parte medio occidentale degli Stati Uniti e che oggi vive solo nel Mississipi. Il biologo e fotografo statunitense Zeb Hogan afferma che la scomparsa dell’animale dovrebbe servire da avviso per salvaguardare le altre specie di grandi pesci d’acqua dolce, la maggior parte delle quali sono a rischio. Si tratta della perdita di un animale senza eguali, che però avrebbe potuto non verificarsi grazie a un intervento del decennio precedente: tra il 2006 e il 2008, infatti, si cercarono due eventuali pesci spatola per più di 410 km nel fiume Azzurro utilizzando i più sofisticati attrezzi da pesca, tra cui un apparecchio che permetteva di vedere l’intero ecosistema all’interno del fiume, ma il tutto fu invano.
Francesco Cosenza / Liceo Classico Galileo di Firenze