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Il tempo passato davanti allo schermo modifica il cervello dei bambini

Televisione Immagine gratis - Public Domain PicturesA detta di uno studio pubblicato dalla rivista medica “Jama Pediatrics”, il tempo trascorso davanti a uno schermo modifica fisicamente il cervello dei bambini. L’argomento della ricerca è stata la cosiddetta materia grigia, un insieme di neuroni presenti nel sistema nervoso centrale (SNC) che permette il corretto passaggio di informazioni tra le diverse zone celebrali. Il Cincinnati Children’s Hospital Medical Centre, in sigla CCHMC, situato nel comune di Cincinnati, nello Stato dell’Ohio, ha proposto a 47 bambini dai tre ai cinque anni un test per giudicare le abilità cognitive, nonché una risonanza magnetica al cervello per valutare l’integrità della sostanza grigia. Per quanto riguarda i genitori, essi hanno svolto un questionario sulle ore passate di fronte allo schermo e sui contenuti guardati, da cui è derivata una classifica a punteggio: una scarsa abilità di nominare oggetti al più presto possibile e una limitata capacità di linguaggio e di scrittura hanno ottenuto un alto punteggio, a cui però è stata associata una minore integrità della materia bianca. Al lancio di questi segnali di pericolo scaturiti dall’attaccamento allo schermo si è aggiunto Sean Parker, imprenditore nato a San Francisco, che nel 2004 ha preso parte al team di promotori di Facebook e che dal 2010 è membro di Spotify. Infine, il principale autore dello studio, John Hutton, precisa che l’età consigliata fino a cui i bambini dovrebbero stare lontani dallo schermo è quella dei tre anni, in modo che inizino a frequentare l’asilo con dei saldi punti di partenza per l’avventura nel mondo reale.
Francesco Cosenza / Liceo Classico Galileo di Firenze