L’arbitro è appena uscito dallo spogliatoio.
La calma rapidamente si trasforma in eccitazione:
l’adrenalina arriva fino ai capelli, il cuore batte
forte e la bocca si asciuga. Quante volte ho provato
quella sensazione e quante volte ancora la proverò…
Scambio incoraggiamenti con i compagni, cerco di infondere
calma e sicurezza Perché così mi hanno insegnato, così si deve fare
Ma il mio cuore è in subbuglio e i muscoli in fermento
I pensieri corrono: immagini, suoni, odori,
tutto sembra sfocato. Vedo i volti dei miei compagni
e degli avversari pronti a fare di me un eroe o un incapace
Sovrapposte a queste immagini ce ne sono altre così forti
da superare quelle reali: vedo ogni istante
di quel che tra poco m’attende. Immagino
ogni possibilità, il primo tocco di palla, la gioia,
la delusione, gli elogi e le critiche. Sai che a volte
devi fare tutto da solo, accontentarti di un passaggio
che non ti renderà nessuno, sognando il goal
che ti glorificherà: questo è quello che ho scelto
Il numero 14: tocco la mia divisa, controllo
che tutto sia in ordine, mi avvicino al terreno
da gioco e l’unica cosa che domina tutto
è il ticchettio delle scarpe chiodate sul pavimento
Sembra una pioggia battente: ancora pochi passi
ed eccomi sul palcoscenico, tocca a me, tocca a noi
Una rapida occhiata per cogliere il volto di mia madre, di mio padre
Tocco la palla, corro verso la porta, non guardo, il mio tiro
accarezza e gonfia la rete… goal! Amo segnare, amo segnare
qualsiasi goal. Così torno ad essere felice.
Quel prato verde mi fa sognare
Lapo / Scuola Secondaria di primo grado Puccini