Brucia
con la testa tra le fiamme
e le scarpe nel fango.
Brucia, finché il dolore
non ti abbatterà.
Un pezzo di carta
gettato
nel fuoco di un camino.
Il tuo corpo
nero di fuliggine
sarà coperto con un sacco
ed i becchini
lo dimenticheranno
dopo pochi giorni
insieme a quello di altri
relitti della società.
Ma io non ti scorderò:
le tue dita immobili
intorno a quel palo
saranno nelle mie
risate.
Brucia, finché non sarai via
anche dalla mia testa.
Una strega
in balia degli eventi
senza colpa,
apparentemente.
Per te
ci sarà solo il disprezzo.
Edoardo Merlini – Liceo Classico Galileo di Firenze, classe 2F