Mi sento come il morbido mare
o le onde del pane,
blu come il cielo
che attraverso un velo
passa a un altro mondo.
Faccio sì che cada in su,
come una riga verticale,
le righe sono le strade del tempo
e la mia si è già spezzata,
con mille pezzi rifarò la vetrata
della volta dell’inferno
che ha l’entrata ancor più su.
Penso al blu,
l’inizio della fine
che è accaduta tempo fa,
quando la riga era un cerchio,
dell’inferno era il coperchio,
il suo tappo, il suo strappo,
che alla riga accadrà.
Ed accadrà quando c’era ancora
quella maledetta riga
che di blu io tingerò,
come il morbido mare
o le onde del pane,
che mai più io assaggerò.
Riccardo / Scuola secondaria di primo grado Puccini