Antigone sta nell’ultimo banco di Francesco D’Adamo

Antigone sta nell'ultimo bancoAntigone sta nell’ultimo banco è un libro realizzato dallo scrittore Francesco D’Adamo che parla di una ragazzina di nome Jo (la protagonista) che vive insieme al padre Federico e al fratello, soprannominato Pelù.
Ogni anno nel loro paese vengono dei ragazzi di pelle scura che raccolgono i meloni sotto il sole che batte sulle loro facce sudate e affaticate a causa del caldo. Jo e la sua migliore amica Carlotta hanno le stesse idee in comune e dicono che quelli là secondo loro è come se fossero degli alieni, visto che per i cittadini del paese vengono considerati diversi tra di loro. Purtroppo un giorno venne fuori una notizia scoperta dal padre di Jo che un ragazzo dei raccoglitori era morto. Lo scoprì il padre di Jo perché lui faceva il medico e molto spesso li incontrava. Successivamente esaminò il corpo di quel ragazzo, scoprendo che era morto di fatica, visto che lui come gli altri stava sotto il sole a lavorare senza mai fermarsi nemmeno per mangiare, e per più di mezza giornata. Federico voleva subito dichiarare la verità su questa tragica morte, chiedendo che il consiglio comunale di conseguenza pagasse a quel povero ragazzo almeno un funerale dignitoso. Ricollegandoci al discorso degli “alieni”, di notte succede talvolta che un artista di strada che si firma Catfly faccia dei graffiti sui muri cittadini lasciando intuire che anche lui sia a favore dei raccoglitori, insomma abbia le stesse idee di Jo e di Carlotta. Infatti le due amiche, appena hanno ammirato un suo graffito, si sono subito dichiarate convinte ammiratrici di Catfly. Purtroppo smette di farsi vedere per un paio di mesi fino a quando al suo ritorno disegna un enorme graffito nel palazzo comunale cosi che fosse visibile a tutte le persone: c’era disegnato un ragazzo disteso nell’erba con gli occhi chiusi con sotto scritto “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Jo lo vide subito, visto che passava nella stessa strada per andare a scuola. In questo periodo a Jo passavano tante idee per la testa: il Ragazzo (che lei chiama sempre con la maiuscola), la mamma (che non c’era più), l’esame di terza media e lo spettacolo per cui si stava preparando insieme ai suoi compagni da un po’ di tempo. Quando arriva il momento di andare in scena per rappresentare l’Antigone, a Jo viene un’idea per stupire la gente e far riflettere tutti sul loro atteggiamento verso la tragedia del Ragazzo, ma non voglio svelare il finale perché questo libro di D’Adamo è molto bello e quindi ogni lettore dovrebbe scoprirlo da solo, dato che è davvero significativo e mi ha fatto rimanere a bocca aperta.
Pietro / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze