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Coronavirus, quei flashmob che ci aiutano a combattere la paura

Avere paura ai tempi del Coronavirus è normale. Abbiamo paura di entrare in contatto con il COVID 19, abbiamo il terrore di poter esser contagiati e questa è un’emozione che ci viene naturale.
Questo è un bene perché così agiamo in modo consapevole e giusto per la nostra salute, salvando la nostra vita.
Stando a casa siamo sicuri, ma trascorriamo il nostro tempo sui siti web, sui social dove le informazioni sono sempre più allarmanti, inoltre riusciamo a mala pena a fare due passi, dalla camera da letto alla cucina, per mangiare.
Gli striscioni con gli hastag #andràtuttobene, #iorestoacasa, #celafaremo, insieme ai flashmob ci aiutano a rimanere uniti e in qualche modo a esprimere le nostre emozioni e a condividerle con le altre persone. In questo periodo si può riscoprire la bellezza di comunicare con gli amici, con colleghi di lavoro e per farlo ci sono molti modi, sempre mantenendo un legame costante, ad esempio mandando messaggi, chiamando, facendo videoconferenze e usando altri metodi. Essere a casa è anche un modo per riscoprire noi stessi e i nostri familiari con i quali dobbiamo condividere i nostri pensieri, coinvolgendo anche i bambini e spiegando loro, in modo chiaro e con parole semplici il periodo difficile che stiamo vivendo.
Ai miei occhi, gli occhi di una tredicenne, questa situazione è nuova e complessa, io, come molti ragazzini, passo anche un po’ di tempo a fare i flashmob insieme alla mia famiglia e credo che questo lo dovrebbero fare tutti, adulti e bambini, per dare vita alla giornata trascorrendo il tempo con altre persone in allegria e senza pensieri negativi.
[Articolo scritto durante il lockdown]
Sandhya / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze