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Coronavirus,i bambini sono meno esposti al contagio ma vanno protetti

Dalla Cina è arrivato, anche in Italia, un virus che sta allarmando tutti. Le persone svaligiano i supermercati e i beni di prima necessità scompaiono velocemente dagli scaffali. Si sono verificati solo pochi casi, ma i genitori sono allarmati. Sono quattro in tutto i minorenni risultati positivi al coronavirus in Lombardia. Ci sono molte domande sui rischi e le precauzioni da prendere. Anche se gli esperti rassicurano in quanto i bambini sono più protetti. Almeno stando a quanto è emerso finora dai dati epidemiologici sul Covid 19.
Fra i quattro giovani pazienti due sono stati dimessi e due sono ancora in ospedale ma stanno bene. Sembra che il Coronavirus risparmi i bambini ma dato che è un virus nuovo non sappiamo ancora bene come agisca sui bambini.
Al momento, comunque, il coronavirus colpisce meno i bambini e le famiglie non dovrebbero preoccuparsi troppo. Un’ipotesi che spiega il motivo per cui i ragazzini lombardi si sono ammalati è che si sono ammalati di altri coronavirus già noti e che possano avere avuto delle reazioni parziali anche con questo nuovo ceppo. I coronavirus sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono anche causare malattie respiratorie da lievi a moderate.
Le persone più a rischio sono quelle che soffrono già di altre patologie e quindi sono considerati fragili perché il sistema immunitario non è pronto ad affrontare l’attacco di un nuovo virus. Questo vale per le persone di tutte le fasce d’età.
Gli esperti suggeriscono ai genitori che in caso di manifestazione di sintomi associabili all’infezione influenzale o a quella da Coronavirus, i bambini devono rimanere a casa per evitare la trasmissione ai compagni e per non esporsi ad altri possibili virus con il rischio di compromettere la sua salute. Insomma, è meglio non mandare i figli a scuola soprattutto se si tratta di bambini piccoli che difficilmente seguiranno le norme igieniche da adottare in caso di tosse o raffreddore.
Oltre a tenere a casa il bambino influenzato bisogna tenerlo a casa per un periodo di convalescenza per fargli recuperare le sue difese immunitarie. Inoltre, in casa , il bambino infettato, dovrebbe indossare una mascherina per evitarne la trasmissione agli altri.
I bambini che tornano dalla settimana bianca in zone dove si è verificato il focolaio devono fare un periodo di quarantena per capire se sono infetti o no ma questo non deve essere un mezzo di discriminazione nemmeno per i bambini cinesi.
Per proteggere i ragazzini bisogna areare le stanze, soprattutto le classi, lavarsi le mani ,nelle scuole dove il sapone non sempre è presente ogni studente dovrebbe portarsi dietro la propria saponetta, starnutire portandosi il gomito davanti al naso e alla bocca, evitare il contatto ravvicinato con chi è influenzato e buttare via il fazzoletto usato.
Personalmente l’arrivo del coronavirus non ha cambiato la mia vita perché non mi sento a rischio in prima persona ma magari è più spaventoso il fatto di poter essere un portatore sano. Credo che continuando ad attuare le norme igieniche, che dovrebbero essere applicate sempre, mi potrò proteggere anche da questo virus alquanto sconosciuto.
[Articolo scritto prima del lockdown nazionale]
Ilaria / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze