DISPERSI NEL MARE – Racconto

Un giorno tre marinai andarono in barca a vela a vedere il mostro del mare Macchia. Il mostro aveva un aspetto orribile: tre occhi a triangolo, tentacoli lunghi più di nove metri, una bocca grande quaranta centimetri, il corpo molto robusto e lungo un metro e mezzo. In pochi l’hanno avvistato e non sono morti. I tre dissero queste parole per darsi forza a vicenda: “Noi vogliamo essere tra quelli che sono sopravvissuti. Siamo in mezzo al mare a cercare Macchia e vogliamo avvistarlo per catturarlo”.
Avevano già preparato la gabbia apposita nella spiaggia: era fatta con un materiale che si può trovare solo nel fondo di un vulcano. Era molto difficile vederlo, quindi c’era una difficoltà in più, avevano però qualcosa per vedere sott’acqua, una specie di sottomarino piccolo. A un certo punto successe: finalmente l’avevano avvistato. Il capitano disse: “Tutto dritto a babordo!” Allora andarono a catturarlo, e scoprirono che era enorme! Non sembrava così grande dalle foto.
Erano armati di un sacco di armi: arpioni, corda di ferro e un coltellino di ossidiana. Alla fine uno dei tre si aggrappò al mostro con l’arpione e subito dopo con la corda: l’ansia aumentava, mancava pochissimo e… alla fine lo catturarono e lo misero in gabbia. E lo dettero agli esperti.
Scuola Primaria Villani di Firenze