Finale inaspettato – Racconto

C’era una volta a Londra nel 1965 tre investigatori: Mary, la protagonista, Henry e Michael. Mary, era alta, magra, vestita alla moda; i capelli marroni scuri erano raccolti sempre in una crocchia, aveva 18 anni. Henry, era alto, magro, ma non troppo, biondo e i suoi occhi erano di colore verdi, come le foglie di un olivo; era simpatico ma a volte era serio (quando serviva). Michael era il più grande di tutti, ma era Mary la più alta; Michael aveva i capelli castani, occhi neri e aveva una corporatura robusta.
Insieme andarono nel solito bar di nome Red Deep Caffe. Mary prese un the nero come sempre, Henry invece una coca-cola e un panino con la mortadella, infine Michael prese una focaccia calda e un bicchiere di acqua frizzante.
Henry vide una persona parecchio agitata e subito lo comunicò ai suoi amici che andarono a chiedergli che cosa fosse successo. Peter, il barista, sconvolto, gli rispose che aveva trovato un morto nella cantina dell’enoteca; era parecchio preoccupato del fatto accaduto.
Michael mise una mano sulla spalla destra dell’uomo e gli disse di portarli nell’enoteca, il barista così fece. Entrati, videro il morto e dopo aver fatto i primi accertamenti capirono che si trattava di Sam, il proprietario del locale.
I ragazzi, dopo aver osservato la scena del delitto, andarono via, ma si accorsero di una strana botola. Mary, la solita curiosa, volle subito entrarci.
Dentro la botola c’erano tantissime scatole; Mary e i suoi amici guardarono all’interno. Trovarono solo scarpe pulitissime, mentre Henry oltre alle scarpe trovò degli esplosivi. Usciti dalla botola, si recarono subito nel loro ufficio a studiare il caso. Dopo qualche minuto si sentì un boato… la botola era esplosa! I tre investigatori uscirono di corsa a vedere cosa era rimasto all’interno del vano; c’erano solo pezzi di scarpe Armani sparsi qua e là. Pensarono di andare subito nel negozio di Armani, nel centro della città ed ebbero a che fare con John, il commesso. Un uomo elegante, dall’aria misteriosa e sottilmente malvagia. Michael bruscamente gli fece subito delle domande, ma l’uomo non volle rispondere e li accompagnò bruscamente fuori dal negozio.
I ragazzi si nascosero dietro l’angolo e videro che presto fu consegnata una lettere a John che una volta letta la strappò e la lasciò cadere a terra. I sospetti aumentarono sempre di più.
Michael corse rapido a prendere qualche pezzo della lettera che veniva trasportato via dal vento. Lesse solo una cifra “…50055” e dopo aver riflettuto a lungo Mary capì che era un passo dell’Antico Testamento.
Il testo diceva “…VINO SANTO…” e capirono subito che in codice significava VIA STANTFIELD. Andarono subito in quella via e trovarono una vecchia baracca: era un nascondiglio segreto. All’interno videro John che parlava al telefono con qualcuno, con voce forte e tono arrabbiato.
Dopo aver origliato i ragazzi entrarono nella baracca, ma l’uomo, rapido, riuscì a scappare. Corsero tutti a lungo ma alla fine si trovarono in un vicolo cieco. Henry con un colpo di karate lo immobilizzò. Ben presto arrivò la polizia e l’uomo fu arrestato con l’accusa di presunto omicidio.
In realtà l’uomo aveva congetturato un piano con il barista Peter, suo fratellastro, per uccidere il vecchio ed egoista proprietario che non voleva dividere con lui la proprietà del locale come aveva promesso.
I tre ragazzi brindarono e in coro dissero: “…il caso è chiuso!”

Scuola Primaria Villani di Firenze