Il menù del Neanderthal

vOur Cousin -Neanderthal | Britain: One Million Years of the … | FlickrGrazie una scoperta nel sud del Portogallo, nel mare vicino Lisbona, si è scoperto che l’uomo di Neanderthal, oltre ad essere Cacciatore e Pescatore, aveva più o meno i nostri gusti: qui infatti sono conservate delle tracce di un insediamento risalente a circa 100.000 anni fa. A quanto pare, il menù di questo uomo primitivo si basava su molluschi, crostacei, uccelli marini e foche ma anche Cervi, tartarughe e persino pinoli. Gli archeologi che hanno portato avanti degli scavi nella grotta di Figueira Brava, hanno ricostruito la stratigrafia del sito valutando l’integrità dei referti ritrovati per comprendere l’origine dei sedimenti nella grotta. Lo scavo ha permesso di recuperare una grande quantità di resti archeologici da parte dei neandertaliani. Gli archeologi hanno anche ritrovato strumenti in pietra, resti di pasto e residui nell’uso del fuoco come carboni e ceneri. Nei resti dei pasti, la sorpresa è rappresentata da un’abbondante presenza di resti di pesce, molluschi e crostacei: ciò dimostra che l’uomo di Neanderthal si cibava soprattutto di risorse di origine marina. La Grotta oggi è situata lungo la linea della Costa, ma si trova più lontana dal mare rispetto quando fu occupata dai neandertaliani. Molto probabilmente l’uomo di Neanderthal si nutriva di crostacei e pesci, oltre che di uccelli marini o acquatici e di mammiferi marini. Ovviamente però sono stati ritrovati anche prodotti di caccia come il cervo, lo stambecco, il cavallo e altri animali di terra. Notevole però anche l’uso di risorse vegetali e resti carbonizzati del fuoco. Sono state riconosciute varie specie tipiche del Mediterraneo, in particolare il pino domestico ma soprattutto resti di pigne e gusci di pinoli. Lo studio dei resti di pinoli fa pensare che i Neanderthal facessero uso di pinoli in modo sistematico è organizzato: i dati mostrano che le pigne mature erano raccolte ancora chiuse dei rami più alti dei Pini proprio dove si formavano, poi molto probabilmente dovevano essere trasportati e conservati nella grotta e aperte all’occorrenza con l’aiuto del fuoco. Perciò non è un caso che siano presenti resti di pigne e gusci di pinoli ma non i semi commestibili perché la tecnica del fuoco aiutava ad estrarre e consumare pinoli.
Greta / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze