IL POTERE DEL CORAGGIO – Racconto

Pioveva, quella mattina. Ice, una ragazza di sedici anni, stava telefonando a sua madre, invece sua sorella Sun, quindicenne, stava leggendo un libro molto interessante. Più tardi, quando squillò il telefono, le ragazze corsero a rispondere: era il nonno. La telefonata fu così lunga che, quando riattaccarono, aveva finito anche di piovere.
La mattina dopo, Ice e Sun partirono per cercare il castello del “Bosco del Nord furioso” su richiesta del nonno Wind. La loro missione era quella di trovare la nonna Regina tenuta prigioniera dall’Ombra, nel Castello delle tredici lune. Le ragazze partirono all’insaputa dei loro genitori, lontani per lavoro.
Era passata già più di una settimana: avevano camminato giorno e notte, erano sfinite, ma continuavano perché il loro desiderio più grande era quello di diventare esploratrici, e poi volevano anche salvare la loro nonna. Quando trovarono il castello, le ragazze spalancarono la bocca e rimasero ferme sul posto per l’emozione. Poi corsero verso la porta, bussarono, ma nessuno venne ad aprire. Ormai era sera, il Sole era tramontato già da una mezz’ora, tra un po’ sarebbe diventato buio, quindi decisero di entrare.
Il castello da fuori sembrava piccolo, ma l’interno era enorme, buio e spaventoso: dalle grandi finestre di vetro entrava la chiara luce bianca della Luna, in mezzo al salone c’era un lungo tappeto rosso, ormai sciupato dagli anni, sul muro c’era un quadro grandissimo di un principe stupendo. Ice notò che sul petto, all’altezza del cuore, c’era scritto il nome Storm, che era il loro bisnonno. Ice andò cercare Sun, che nel frattempo stava esplorando le tante stanze per trovare quella giusta per passare la notte insieme ad Ice. Finalmente Sun riuscì a trovare la camera da letto, ma solo dopo aver visto la cucina, il bagno, la sala da pranzo, la dispensa e il salotto con un enorme camino. Ice raggiunse Sun e le raccontò del quadro e della sua scoperta. A mezzanotte precisa furono svegliate dall’urlo di una donna. L’urlo veniva da dentro il castello, Ice riconobbe subito la voce e disse a Sun che era sicuramente la loro nonna, Sun le disse che era impossibile: la loro nonna era scomparsa quindici anni fa. Ice a quel punto le disse che in realtà lei l’aveva conosciuta e quindi non poteva sbagliarsi. Dopo una mezz’ora che parlavano, le ragazze decisero di andare a vedere nelle ali del castello. Presero le torce e andarono nel corridoio lungo e pieno di quadri con signori che le fissavano, dopo un po’ di ricognizione nel castello, Ice vide un’ombra dietro l’angolo e… scappò urlando: l’ombra aveva gli occhi di fuoco e un’ascia macchiata di sangue. Sun, davanti a lei, correva più veloce che poteva, quando si accorse che Ice era caduta! Si fermò di colpo e tornò verso sua sorella, anche se sapeva che ormai per loro sarebbe finita!
L’ombra stava raggiungendo Ice per ucciderla. Nello stesso istante, davanti a loro, si aprì il muro e Sun, veloce come il vento, alzò Ice da terra e corsero dentro la stanza segreta. Appena furono entrate, il muro si richiuse lasciando dietro l’ombra, che era Storm. Di fronte a loro c’era un corridoio così lungo e buio che non se ne vedeva la fine, le ragazze si strinsero l’una accanto all’altra e, mano nella mano, decisero di andare avanti fino a quando videro una luce in fondo al corridoio. Davanti a loro trovarono una stanza molto piccola, con una signora seduta su una sedia. Quando la signora vide le ragazze, saltò in piedi e corse verso di loro abbracciandole: era la loro nonna! La nonna Regina iniziò a raccontare del perché si trovasse lì, era molto felice di conoscere Sun e di rivedere Ice. Spiegò loro che era lì per colpa dell’anello che le aveva dato il nonno Wind. L’anello era magico, aveva un grandissimo potere, non faceva invecchiare le persone che erano vicine al gioiello, che diventavano immortali. Storm aveva rapito sua figlia Regina rinchiudendola nel castello perché voleva l’anello della figlia: non indossandolo, il suo corpo era invecchiato diventando così una strana creatura chiamata “Ombra”.
Le ragazze e Regina riuscirono a scappare dalla stanza. Correvano più veloci che potevano, quando, arrivate al salone, sentirono dietro di loro l’alito d’oltretomba di Storm, all’improvviso videro davanti a loro una finestra: era la loro unica via di fuga. Gettandosi contro il vetro, lo mandarono in frantumi. Regina ebbe un attimo di esitazione, e si fermò a guardare quello che rimaneva di suo padre. Storm decise di lasciarle andare, vedendo il grande coraggio delle due ragazze. Storm guardando sua figlia le fece il saluto militare, a quel punto Regina capì di essere libera e saltò dalla finestra dopo aver mandato un bacio a suo padre. Mentre nonna e nipoti correvano nel bosco, consapevoli di dover distruggere l’anello, Storm rimase immobile sentendosi sbriciolare lentamente, lentamente, lentamente…
Scuola Primaria Villani di Firenze