Non aprire quella porta – Racconto

Una banda di ragazzini erano in viaggio per la Spagna: erano tre maschi e tre femmine. Alle 12:00 la macchina si fermò all’improvviso. Il ragazzo più intelligente disse: – Il distributore più vicino si trova a 34km da qui, dovremmo andarci -.
Però da lontano intravidero una casa grande e abbandonata. Uno dei ragazzi disse: – Perché non vediamo se in quella casa c’è la benzina per la macchina? –
E tutti insieme si avvicinarono sempre di più. Arrivati all’uscio della porta, sentirono delle voci inquietanti (non entrate in quella portaaaa, non entrateeeee). I ragazzi se ne accorsero e dalle facce avrebbero girato i tacchi per andarsene, ma il ragazzo ottimista disse: – Dai, su che è solo il vento! – E tutti con gran coraggio entrarono. Ispezionarono tutta la casa e trovarono la benzina. Una delle ragazze, impaurita da questa spettrale casa, disse: – Ora che abbiamo trovato la benzina, possiamo tornare a casa… – ma i maschi per non dimostrare paura disseno di no e quella notte dormirono in questa casa inquietante.
Una ragazza andò in bagno durante la notte, fece le sue cose e ad un certo punto senti il cigolare del pavimento, lei impaurita si nascose dentro la cesta dei vestiti, e si accorse che quei vestiti erano sporchi di sangue e c’era in piede umano. Lei stava per urlare ma una persona la prese, ed era molto inquietante: aveva due mani grosse e viscide, un corpo pieno di sangue e tutto ustionato dal fuoco, aveva anche una maschera ricoperta di sangue. Quando tirò su il braccio per squartarle la testa disse: – Non aprire quella portaaaa…. –
Al mattino gli altri si accorsero dell’assenza della loro amica. E pensarono che fosse giusto andarla a cercare: uno andò in cantina dove trovò solo la morte, si chiuse la porta e dalle pareti apparvero dei fucili e incominciarono a sparare, uccidendo il povero ragazzo.
Un altro andò in soffitta e non trovò niente, mentre tornava dagli amici, cascò in una buca che aveva scavato “il mostro”: era molto profonda, poi arrivo colui che l’aveva scavata, e lo seppellì vivo.
I tre superstiti sentirono qualcosa andare contro di loro, e a tutti venne lo stimolo di scappare: una ragazza inciampò su un tappeto e si ritrovò ripiegata nel tappetto senza sapere come, poi venne calpestata e trucidata dalle scarpe del “mostro”, mentre gli altri due si salvarono. E scapparono con la macchina. Fortuna che questa specie di uomo non poteva uscire allo scoperto. Il giorno stesso chiamarono la polizia e gli agenti lo uccisero, e dai ducumenti scoprirono che era un fuggitivo da una prigione di massima sicurezza. E scoprirono che aveva quella pelle ustionata perché si era ritrovato in un incendo ma era miracolosamente sopravvissuto.
The end.
Roberto / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze