Prospettiva dal basso

Io come tanti altri bambini odio gli insetti, specialmente le api. Un giorno mi addormentai sul divano mentre guardavo un film, che in effetti era piuttosto lento. Quando mi risvegliai, mi ritrovai in un paesaggio verde, non vedevo nient’altro intorno, solo verde. A un certo punto riconobbi che cosa caratterizzava il paesaggio a perdita d’occhio: era erba! Ma comunque non capivo perché fosse così alta. Osservai il territorio ed era come fossi stato catapultato in un altro mondo: era tutto così strano, tutto così diverso! A un certo punto un’ape gigante mi venne addosso e mi prese per il busto. Si diresse verso una specie di capsula gialla. Iniziai a capire che ero diventato minuscolo, più piccolo di un’ape, evidentemente! Ma io odio le api, quindi incominciai ad urlare a più non posso, ma i miei sforzi erano inutili: quell’ape mi teneva forte a sé. Alla fine rallentò e mi posò proprio dentro l’alveare. Era formato da tanti fori da dove sporgevano tante piccole apine, moltissime api che si muovevano per ritornare al nido e altrettante che ne uscivano per prendere il polline. Viste da lì non sembravano cattive e così incominciai ad esplorare l’alveare. Scoprii un nuovo mondo: era molto diverso da come pensavo, le api erano disponibili nei miei confronti e tutto ad un tratto mi sentii malissimo, rimpiangevo tutte le volte che ne avevo ammazzata una e fui attraversato da un improvviso senso di colpa. Le api cominciavano a piacermi, ma proprio in quel momento sentii urlare mia mamma: – È pronta la colazione! – Così mi svegliai di colpo: era solo un sogno!
Greta / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze