L’alimentazione dell’uomo di Neanderthal

La misteriosa scomparsa dell'uomo di Neanderthal | Reccom MagazineIn questo periodo triste, alcune scoperte curiose e sorprendenti che magari si sarebbero scoperte fra 10, 100, 1000, 10000 anni fanno bene all’umore di tutti.
Si sta parlando di un ritrovamento avvenuto nella caverna di Figueira Brava a Sud di Lisbona, dentro di essa c’erano dei resti di cosa mangiava l’uomo di Neanderthal, circa 100 mila anni fa. L’uomo di Neanderthal era un pescatore ma anche un cacciatore, si cibava di crostacei, molluschi, uccelli marini, cervi, foche, pinoli e tartarughe.
Lo scavo ha fatto in modo che gli archeologi ritrovassero resti di pietre scheggiate come selce e quarzo, residui di carboni e ceneri. La cosa che li ha stupiti di più è la grande quantità di cibo di origine marina, questo vuol dire che utilizzavano il mare come risorsa per mangiare.
Gli archeologi hanno capito che la loro alimentazione era per lo più basata su animali marini perché hanno trovato resti di vongole, cozze, granceole, smerigli, verdesche, orate, germani reali, gazze marine, delfini e foche grigie. Sono stati trovati anche resti vegetali come il pino domestico, il fico e vari tipi di querce, sono stati ritrovati anche resti di caccia come stambecchi, cavalli e anche piccole prede.
Si pensa che tra la grotta e il mare ci fossero delle dune di sabbia e che sopra di esse fossero presenti dei pini sui quali l’uomo di Neanderthal saliva e prendeva le pigne e, con l’aiuto del fuoco, le apriva per estrarne i pinoli.
Alcuni studiosi ipotizzano che i frutti di mare abbiano contribuito allo sviluppo dell’intelligenza dell’uomo di Neanderthal per il fatto che contengono acidi grassi.
Anna / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze