Il primo disastroso libro


Libro a carattere comico, molto particolare oserei dire, ha unito il racconto ai disegni del maestro Sio (Simone Albrigi)
La storia racconta di un ragazzo che sta vivendo la fase adolescenziale, un giorno, quando era da solo in casa, provò ad usare i classici razzetti che usano i ragazzi con un QI inferiore a 90 oserei dire, (visto che fanno un baccano enorme), ma, causa un vento troppo forte, il razzetto andò a schiantarsi contro le siepi del vicino. Quando i suoi genitori vennero a sapere dell’accaduto, decisero di dargli due punizioni, una consisteva nel non poter usare il telefono per un mese, la seconda nel dover frequentare un centro anziani e nel dover fare da volontariato impedendogli di svolgere tutte le attività superflue che un 16enne in piena tempesta ormonale vorrebbe fare.
All’inizio il centro si presenta come un vero inferno, pareti decadenti, anziane che guardano Il Baffo intento a vendere cose (venditore nelle tv locali) e tante altre cose orrende… Insomma i primi giorni si presentano come un vero inferno, fra i bulli e il centro avrebbe preferito davvero stare nell’inferno piuttosto che in questo pessimo loop che sembra infinito.
I giorni passano, e comincia ad abituarsi a tutto ciò, e, comincia a capire che il centro anziani aiuta persone sole lasciate a marcire dai propri figli, e scopre che, nel caso non riuscissero neanche nel mese prossimo sarebbero riusciti a pagare tasse e co. Il centro avrebbe chiuso… così decide di fare un’enorme festa di beneficenza, la prima volta non va per le migliori, ma la seconda volta, grazie al suo migliore amico Nic (giovane cantante) riesce a racimolare molte più persone, e il centro (banalmente) avrà abbastanza fondi per rimanere aperto
A parer mio questo è stato un racconto moooolto banale… che tratta dei soliti argomenti quali il bullismo l’importanza dell’altruismo lette e rilette migliaia di volte, oserei definire questo libro buonista, anche se a tratti comico, ma comunque se dovessi dare un voto complessivo darei 6