UN NUOVO RITORNO A SCUOLA

Cambiare scuola, compagni, insegnanti, non è mai cosa da poco. Come molti ragazzi, ho passato gli ultimi giorni di vacanza tra dubbi e insicurezze, cercando di programmare tutto al meglio, per quello che era possibile. Naturalmente ero un po’ preoccupata, come tutti i miei coetanei, ma c’era una cosa in particolare che mi faceva più paura di tutte, la domanda che mi assillava, molto più seria della preoccupazione di non essere accettata dai compagni, perché deriva dal problema che ci colpisce in questi giorni: il Covid-19.

E se non ci fosse proprio stata la possibilità di socializzare? Se non avessi potuto creare un legame con i nuovi compagni e insegnanti? Se le mascherine e la distanza non avessero permesso alcun contatto con gli altri? Come sarebbe stata la scuola? Come si sarebbe mai potuta definire “scuola”? Quella che non permette alcun contatto fisico ma soprattutto emotivo, quella dove non puoi consolare un compagno con un abbraccio o aiutarlo quando è seduto accanto a te.

Ma quando sono entrata in classe, ho conosciuto le insegnanti e parlato anche quel poco coi compagni, mi sono accorta che in realtà la scuola può essere molte cose, a volte anche inaspettate. Perché è scuola quando le insegnanti riescono a farti sentire accolta anche mentre indossano una mascherina, perché lì ho trovato dei compagni, amici, con cui riesco a essere me stessa senza dubbi o esitazioni. Perché dopotutto le mascherine potranno pure coprire tutti i nostri bellissimi sorrisi, ma gli occhi saranno sempre degli ottimi portavoce. “Lo specchio dell’anima” dicevano. “Lo specchio delle emozioni” dico ora io.

Elisa Caramagno 1QL