La rinascita di un grande movimento: BlackLivesMatter

L’omicidio di George Floyd ha causato la crescita di un movimento di protesta nei confronti della polizia americana: migliaia di cittadini  hanno manifestato, in quasi tutti i social e per le strade delle città, con lo slogan #BlackLivesMatter.

Black Lives Matter (BLM), è un movimento attivista internazionale che, con la morte di George Floyd, soffocato da un poliziotto americano nel maggio di quest’anno, ha nuovamente catturato l’attenzione delle persone. Questo movimento è contro il razzismo, principalmente nei confronti delle persone nere: infatti organizza regolarmente manifestazioni per protestare apertamente contro gli omicidi delle persone di colore da parte della polizia e, più in generale, contro la profilazione razziale, la brutalità della polizia e la disuguaglianza razziale nel sistema giuridico degli Stati Uniti. 

Ma come è nato questo movimento?

Nel 2013, a seguito dell’assoluzione di George Zimmerman, il quale sparò mortalmente al diciassettenne afroamericano Trayvon Martin il 26 febbraio 2012, iniziò a comparire, su vari social media (come instagram e twitter), l’hashtag #BlackLivesMatter, da cui poi ebbe origine il movimento. Black Lives Matter ottenne visibilità a livello nazionale grazie alle sue proteste in strada in seguito alla morte di due afroamericani, uccisi da agenti di polizia nel 2014: Michael Brown ed Eric Garner (morto per soffocamento a New York). 

Questo movimento attivista internazionale è stato criticato per le sue posizioni contro la polizia;  inoltre, sono stati messi in discussione alcuni dati statistici presentati dal movimento sulla violenza delle forze dell’ordine verso le minoranze. Alcuni tra gli oppositori ritengono che Black Lives Matter debba concentrarsi di più sulla violenza intra-razziale, o che, perlomeno inizialmente, non si sia concentrato abbastanza sulla sorte delle donne nere. L’ex-sindaco di New York, Rudolph Giuliani, ha accusato BLM di razzismo.

Come citato sopra, con la morte di George Floyd, il movimento Black Lives Matter ha coinvolto più persone di ogni età e di ogni gruppo etnico. Un esempio di protesta è stato a Roma il 7 giugno 2020: distanziati e con la mascherina, i manifestanti hanno sfilato con cartelli colorati e scritti a mano, riguardanti il BLM ma anche i diritti dei migranti. I manifestanti hanno trascorso, con questi cartelli, due ore di sit-in, ascoltando interventi di africani e migranti che vivono a Roma. Il momento più significativo della manifestazione è coinciso con gli 8 minuti e 46 secondi in cui, tutti i manifestanti si sono inginocchiati a terra col pugno alzato: per lo stesso tempo George Floyd è rimasto schiacciato dal ginocchio dell’agente di Minneapolis.

Non c’è stato silenzio: durante questi minuti la piazza ha urlato le ultime parole della vittima: “I can’t breathe”. Poi si sono alzati e dopo alcuni slogan (come “George è qui, no al razzismo”, “Siamo tutti antifascisti”) è partito un lungo applauso.



Simona Centonze