IL CORONA VIRUS: LA DIFFUSIONE, LA QUARANTENA E LA RIPRESA

Sono passati poco meno di 600 giorni dalla diffusione del virus, dal quel fatidico 8 Marzo 2020, una data che difficilmente scorderemo, una data che ha segnato tutti noi, in maniera positiva o negativa. Per noi, per tutta l’Italia e per tutto il mondo è stato sconvolgente affrontare una cosa simile, non si presentava una catastrofe epidemiologica così grande da circa cento anni, la maggior parte delle nazioni non era pronta a tutto questo, ma nonostante tutto ne siamo usciti, o per meglio dire ne stiamo uscendo. Gli svantaggi della pandemia sono stati innumerevoli, caduta dell’economia, crisi al sistema sanitario e una perdita di innumerevoli vite umane. Se ci fermiamo un secondo a riflettere siamo sicuri che nella nostra vita questa quarantena ci ha portato solo cose negative, per quanto riguarda me e la mia vita direi proprio no, la difficoltà di restare chiusa in casa non poter vedere le persone che amo, non girare per la mia città semplicemente per una passeggiata, non potermi allenare o semplicemente allontanarmi dalla mia famiglia per riflettere e stare sola, era alta; a quanto pare le cose negative sono molte, ma ci sono altrettante cose positive su cui sono riuscita a riflettere, come l’importanza delle mie migliori amiche, delle persone che mi sostengono ogni giorno semplicemente con una abbraccio; l’importanza di un allenamento, di mettersi il costume e buttarsi in piscina sentendo le urla del mio allenatore.

Tutte queste sono cose piccole, insignificanti o almeno pensavo così prima che tutto questo mi fosse privato. Dopo gli innumerevoli sacrifici che ognuno di noi ha fatto, nel suo piccolo, per cercare di risolvere questa situazione siamo riusciti a riprendere la nostra vita; ci sono novità cambiamenti e regole che dobbiamo rispettare, ma non per questo la vita di tutti i giorni deve essere considerata meno bella.

Quando gli adulti sono tornati al lavoro e noi ragazzi a scuola la differenza si è sentita, non poter abbracciare i nostri compagni, non poter parlare vicini, indossare sempre la mascherina. Sono dettagli che visti da fuori possono sembrare dettagli minimi ma per chi lo vive ogni giorno diventa qualcosa di pesante, pesante ma abitudinale.

Personalmente non saprei come descrivere il rientro a scuola, devo ammettere che è stato strano, inusuale possiamo dire. Penso che la cosa a cui mi dovrò abituare di più è la separazione della nostra classe.

Nella mia scuola hanno deciso di separare a metà le classi, in modo tale che metà della classe stia in presenta e l’altra meta a distanza, facendole alternare ogni settimana; sapere che non potrò vedere tutti i giorni tutti i miei compagni di classe un po’ mi destabilizza, però dobbiamo adattarci per il nostro bene, per il bene di tutti, in modo tale che un giorno potremmo tornare alla normalità.

Io posso dire di essere stata fortunata, sono capitata con le mie cinque migliori amiche, e alla fine non è diventata una cosa cosi pensante; l’unico problema è la settimana che trascorro a casa, seguire le lezione, le spiegazioni o semplicemente un discorso articolato della professoressa diventa davvero difficile, giustamente la professoressa prova ad aiutare tutti gli studenti sia quelli a casa sia quelli a scuola, ma purtroppo nonostante l’impegno è davvero difficile; però noi ci adattiamo, credo che la parola “adattamento” sia fondamentale in questa “nuova vita”, dobbiamo adattarci, dobbiamo essere comprensivi e sperare che passi tutto e che torni tutto alla normalità.

Lavinia Brega IVD