Riflessioni sul lockdown e il ritorno a scuola

Nel periodo di quarantena, essendo stati bloccati in casa, è stato fondamentale trovare un modo per impegnare le proprie giornate.

Prima della quarantena forzata non riuscivamo a ritagliarci del tempo per svolgere le attività che ci rendevano felici e produttivi, poi ne abbiamo avuto fin troppo.

Purtroppo, essendo stati confinati in casa ed essendo stato proibito il contatto con altre persone fuori dal proprio nucleo familiare, la solitudine non ha tardato a farsi presente.

Ci sono stati momenti in cui la nostalgia e la mancanza dei miei amici si è fatta fortemente sentire, che mi ha portato a costringerli a tenermi compagnia con frequenti messaggi e lunghe videochiamate.

Per distrarmi dalla nostalgia, ho cercato spesso di ritagliarmi un paio d’ore di tempo da impiegare per me stessa e ai miei interessi personali, che potesse essere fare attività fisica all’aperto, disegnare e dipingere, leggere e scrivere.

Avevo persino iniziato a cucinare, scatenando terrore da parte di mia madre, poiché temeva che mi facessi del male o facessi saltare in aria la casa involontariamente.

La situazione in cui ci siamo trovati è stata stressante anche per i professori oltre che per noi studenti, ma fortunatamente siamo stati in grado di mantenere un certo equilibrio che andasse bene per entrambe le parti.

Sono giunta alla realizzazione che, nonostante facessi del mio meglio per guardare i lati positivi della quarantena, non potevo fare a meno di pensare a quando finalmente tutto sarebbe tornato come prima, alla normalità e avessi potuto riabbracciare le persone di cui sentivo tanto la mancanza.

Ora che le cose sono tornate alla “normalità”, se così si può dire considerando la situazione in cui ancora ci troviamo, ho capito di non dare mai più per scontato la semplice quotidianità, le amicizie e gli affetti dei parenti e, soprattutto, la salute personale.

Attualmente la quarantena è finita da qualche mese e di essa resta fortunatamente solo un brutto ricordo.

Il ritorno a scuola non è stato facile, essendo tornati dopo 6 mesi passati lontani dall’ambiente scolastico e avendo molte limitazioni a causa delle norme adottate per prevenzione della diffusione del virus.

Il primo giorno di scuola è stato “in presenza” per tutti gli studenti, entrando a scaglioni in 3 fasce orarie differenti e indossando le mascherine per tutta la durata della giornata scolastica.

Per regolamento, d’ora in poi (fino all’arrivo dei banchi singoli) noi studenti saremo separati, alternando una settimana “in presenza” e una in DAD.

Seguire le lezioni a distanza risulta più complicato dato che non c’è modo per noi studenti a casa di sentire ciò che gli studenti in presenza chiedono ai professori, è risultato complicato soprattutto seguire le spiegazioni delle materie scientifiche.

Riguardo l’attività fisica a scuola, non ci è permesso praticare sport di squadra e per toccare il pallone bisogna aver sanificato sia le mani che il pallone.

Per quanto riguarda lo spostamento degli alunni in classe e nel plesso scolastico è obbligatorio indossare la mascherina, ciò non è obbligatorio quando si è seduti al banco poiché si mantiene la distanza di sicurezza.

Nonostante la situazione attuale non sia decisamente delle migliori, sono speranzosa che tra qualche tempo potremo finalmente tornare a com’era prima che la pandemia iniziasse.

Rebecca E. Gobbi