L’ultimo inquisitore: denuncia al passato

L’ultimo inquisitore (Goya’s Ghosts) è un film drammatico del 2006 diretto da Miloš Forman con Javier Bardem, Stellan Skarsgard e Natalie Portman.

Ambientato nella Spagna del 1792, racconta le origini del tribunale dell’Inquisizione e le tragedie che provocò. Descrive la fine della caccia alle streghe, l’irruenza della figura di Napoleone, la rivendicazione dei diritti dell’uomo, la restaurazione e l’arrivo degli inglesi sul territorio spagnolo che, comportandosi da feroci invasori, annientarono le truppe francesi. Tutto visto dagli occhi di un artista di quel tempo, Francisco Goya, testimone delle assurdità del periodo che, nonostante i numerosi impedimenti, non rinuncia alla sua arte con la quale esprimerà barbarie e atrocità, pennellando scenari di guerra e desolazione.

Un giorno, la sua modella, l’adolescente Ines, viene ingiustamente accusata di eresia e imprigionata dalla Santa Inquisizione. Le scene sono suggestive, permettono allo spettatore di farsi una precisa idea delle ripercussioni che le torture crudeli ebbero sulle persone inghiottite dal sistema. Il titolo italiano sposta l’attenzione sull’antagonista, frate Lorenzo, integralista e fanatico, che dedicò la sua vita prima a Dio, giudicando e condannando come inquisitore, e poi alla Rivoluzione Francese, tormentando e uccidendo i corpi con l’intento di salvare le anime. Il messaggio che si evince è una sorta di denuncia a tutto quello che è stato. Numerose azioni giustificate in nome di Dio, uomini trattati come animali senza la concessione di un processo. Un film crudo e agghiacciante che lascia di stucco.

Il sonno della ragione genera mostri” F. Goya

di Ester Del Borrello