La mia esperienza dal lockdown al rientro

Per lunghi mesi, a causa di un virus chiamato SARS-CoV-2, la nostra quotidianità è completamente cambiata: siamo stati costretti a rimanere dentro casa tutto il giorno e uscire solo per necessità essenziali.

Le scuole sono state chiuse da febbraio fino alla fine dell’anno scolastico ed, essedo io una studentessa, ho visto le mie giornate modificarsi del tutto. Inizialmente, questo stravolgimento della normalità mi ha colpito bruscamente. Con qualche difficoltà mi sono adattata alla nuova organizzazione scolastica, completamente diversa da quella a cui ero abituata. Le lezioni erano svolte tramite videochiamate, i compiti erano da consegnare su piattaforme via internet. Non sapevo bene come regolarmi: per giorni ho studiato incessantemente prendendomi pochissime pause e accumulando stress. Fortunatamente poi ho preso un mio ritmo, riuscendo a gestire le mie giornate alternando lo studio con delle pause e del tempo per svagarmi un po’.

La mattina mi svegliavo un po’ più tardi rispetto a quando si va normalmente a scuola e mi concentravo sulle video-lezioni organizzate dai professori. Attraverso la rete internet e utilizzando diverse piattaforme, facevamo lezioni on line con il computer, il tablet o il telefono, avventurandoci nella DAD – la didattica a distanza – il cui avvio è stato un po’ complicato per tutti, studenti e professori, poiché l’impostazione dell’attività didattica è piuttosto diversa dalle lezioni “dal vivo”.

Man mano che passavano i giorni, tutti ci siamo abituati alla nuova situazione. Questo “salto tecnologico” stava coinvolgendo tutti noi italiani: i miei genitori erano in smart working, i miei nonni hanno imparato a videochiamarci!

Dopo pranzo mi concedevo un po’ di riposo, insieme alla mia famiglia uscivo in giardino al sole a prendere un po’ d’aria, prima di ricominciare con lo studio pomeridiano. Quasi tutti i giorni mi tenevo in forma con un’ora palestra in camera mia, per fare movimento. Così, stando tutto il giorno a casa, cercavo di sfruttare il tempo libero al meglio, non perdendo tempo ma allenandomi e coltivando qualche mia passione.

Dopo i compiti del pomeriggio, dopo cena, mi concedevo un po’ di svago con un film o una serie tv. Oppure, spesso, con i miei amici, non potendoci vedere dal vivo, ci davamo appuntamento per collegarci tramite videochiamate, e passavamo un po’ di tempo insieme a commentare le notizie o a scherzare per alleggerire la situazione. Infatti, nonostante la lontananza fisica, i rapporti che ho con i miei amici e le persone più care non si sono affievoliti ma si sono mantenuti vivi, grazie alle diverse modalità di comunicazione digitale che avevamo a disposizione per parlarci e vederci.

A volte mi sono persa in pensieri preoccupanti: ero spaventata dall’idea che non esistesse una cura o un vaccino per questo virus, fino ad allora ignoto.

D’altro canto, ho fiducia nella scienza e mi tengo informata: i progressi quotidiani che scienziati, infettivologi e medici ci comunicano mi hanno danno speranza.

Oggi non possiamo ancora considerarci fuori dall’emergenza sanitaria. Grazie agli sforzi collettivi di tutto il Paese, siamo riusciti ad abbassare fortemente il numero dei contagi e a vivere un’estate abbastanza “normale”.

Siamo tornati finalmente a scuola, anche se il nuovo anno scolastico si è avviato in modo straordinario per contenere al massimo i potenziali contagi tra noi studenti e con i professori. Nella mia scuola la maggior parte delle classi è stata divisa e una metà svolge la lezione in classe mentre l’altra la segue da casa tramite videochimata, alternando una settimana in presenza con una a distanza. Questa situazione però è solo temporanea, infatti presto avremo banchi singoli per tutti e nuove aule che ci permetteranno di riprendere le lezioni in presenza.

In molti paesi europei le notizie di questi giorni non sono particolarmente confortanti: molte città stanno tornando in lockdown. Insomma, come ha detto il ministro della salute Speranza, abbiamo superato la tempesta ma non siamo ancora in un porto sicuro…

Quando tutto questo finirà, quando sarà disponibile un vaccino per difenderci dal COVID, probabilmente avremo costruito una nuova normalità, sia nella scuola che nel mondo del lavoro. Apprezzeremo ancora di più le cose che consideravamo normali, come andare mangiare una pizza, vedersi con gli amici. E anche andare a scuola!

Sofia Lanciotti IV D