Il telescopio Sofia conferma: c’è acqua sulla Luna

La scoperta.

A più di cinquant’anni dall’allunaggio, l’uomo è altresì propenso a conoscere a fondo l’unico satellite della Terra. Continua  tuttora a porsi interrogativi, a cercare, attraverso missioni spaziali, di dominarlo. La colonizzazione della Luna potrebbe diventare realtà, ma bisogna, prima di tutto, risolvere questioni ancora insolute: “è possibile la vita sulla Luna?”, “possiamo sfruttare le risorse lunari?”, “ la luna potrebbe diventare “tappa di scalo” per raggiungere Marte?” 

Dalla NASA arriva l’ufficialità di un’ipotesi già ampiamente preventivata: sulla superficie lunare è presente l’acqua. A confermarlo le riprese infrarosse di SOFIA, un vero e proprio telescopio volante. Esso è in grado di “gettare il suo sguardo lontano, scattare fotografie ottimizzate e compiere osservazioni impossibili per i telescopi terrestri attraverso l’apertura di un portello aereo”. Vola al di sopra dei 12,5 km della stratosfera, così da evitare il vapore acqueo atmosferico che comprometterebbe l’esito dello studio. Lo spettrometro conferma la firma dell’H2O.  

Questa scoperta ovviamente non risolve in modo automatico i quesiti sopraelencati. Per verificarne l’utilità sono necessari numerosi approfondimenti ed esperimenti, ma sicuramente è una notizia che alza il morale degli scienziati del settore, che spinge la ricerca ad un livello successivo. Notizia certamente utile in vista della prossima missione della NASA in programma per il 2024. 

Si è espresso al riguardo anche Enrico Flamini, presidente della Scuola Internazionale di Ricerche per le Scienze Planetarie (IRSPS) presso l’Università di Chieti-Pescara (lo stesso che collaborò alla scoperta dell’acqua su Marte): “Aver visto la firma spettrale della molecola d’acqua è un grande passo avanti, perché ci permette finalmente di risolvere una questione aperta da anni”. 

L’obiettivo.

L’obiettivo dei ricercatori è innanzitutto rintracciare dei dati più specifici riguardanti la quantità di “oro blu” presente sulla superficie lunare, che al momento sembra concentrarsi nel polo più vicino alla Terra, perlopiù sotto forma di ghiaccio; potrebbe espandersi su tutta la superficie in crateri più e meno profondi, contenendo più acqua di quanto ci si possa aspettare. Per intenderci, attualmente la NASA ci indica che il deserto del Sahara presenta un valore d’acqua 100 volte superiore a quello della Luna. 

E’ fondamentale poi capire come quest’acqua possa essere impiegata a favore dell’uomo. “Se abbiamo ragione, l’acqua sarà più accessibile per bere, come carburante per missili, per tutto ciò di cui la Nasa ha bisogno”, sottolinea Hayne, autore principale dello studio. 

La realizzazione.

Il lavoro dovrà essere svolto nella maggior parte direttamente dagli astronauti sulla Luna. Riportare un litro di acqua lunare sulla Terra, infatti, verrebbe a costare circa 35.000 dollari. Per non parlare dell’arduo lavoro di estrazione da eseguire sul campo. Non che portare l’acqua dalla Terra nello spazio sia meno costoso: lo stesso litro può arrivare a valere decine di migliaia di dollari!  

Dal punto di vista logistico quest’acqua, seppur in parte, potrebbe servire come carburante, e quindi la Luna potrebbe diventare una base di scalo per raggiungere Marte. Questa sì che sarebbe un’ottima notizia per la colonizzazione del pianeta rosso. 

Possiamo dunque aspettarci un futuro florido e ambizioso per la scoperta dello spazio. Forse sarà davvero possibile trasferirsi su un altro pianeta quando saremo numericamente troppi o quando il nostro pianeta giungerà ad un punto di non ritorno. 

Francesca Casimiro