La “febbre” di Jonathan Bazzi

“Tre anni fa mi è venuta la febbre e non è più andata via. 11 gennaio 2016. Trentun anni non ancora compiuti”.

È così che Jonathan inizia a raccontarsi senza filtri, in modo crudo e diretto, attraverso un’autobiografia che ruota intorno a due dei momenti di svolta della sua vita. Il primo inizia quando, un giorno qualsiasi di gennaio, gli viene la febbre. Una febbretta costante, debilitante, che lo fa svegliare la notte in un bagno di sudore e lo intorpidisce quando la mattina tenta di alzarsi dal letto. Comincia così per l’autore la scoperta di una realtà nuova, diversa ed angosciante, con la quale dovrà convivere per mesi e che resterà tale fino al giorno della diagnosi definitiva: Jonathan è sieropositivo. 

A partire da questo momento l’autore ci accompagna indietro nel tempo, a scoprire l’infanzia del proprio io narrante, cresciuto in una famiglia divisa in due, nella periferia dimenticata di una Milano dai cui confini nessuno è mai uscito.
L’autore tratta tematiche delicate con tatto e ironia. Il risultato è un romanzo spiazzante, sincero e brutale, che fa sentire impotenti riguardo una realtà autentica e troppo spesso ingiusta.

 

Cecilia Molino