Con Gigi Proietti se ne va un simbolo di romanità

Lo scorso 2 novembre, si è spento nella clinica “Villa Margherita” di Roma un simbolo della televisione e del teatro italiano: Gigi Proietti.

Già da tempo ricoverato per problemi cardiaci, l’attore avrebbe compiuto 80 anni nello stesso giorno in cui è morto.
Commoventi i ricordi e le parole dei suoi colleghi e amici più cari.
“Te possino mandra’, ha scritto Enrico Montesano; “Oggi ci lascia un attore gigantesco”, ha postato Carlo Verdone su Facebook; “Non poteva esserci risveglio peggiore”, ha ricordato Alessandro Gassmann su Instagram.
“L’ho visto recitare malato e con febbre altissima” ha dichiarato Pippo Baudo nel ricordare Proietti, mentre e la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali dell’attore, celebrati il 5 novembre.
Oltre ad essere stato un grande attore, Gigi Proietti viene ricordato per essere stato anche un grande uomo ed un personaggio dai mille volti: lo spaventoso Mangiafuoco di Pinocchio, il rassicurante Maresciallo Rocca oppure il magico genio della lampada di Aladdin. L’attore romano era un uomo generoso ed altruista, ricordiamo il suo appello di marzo, in cui esortava tutti i nonni di Italia a non uscire di casa durante il COVID- 19 e la fedeltà mostrata a Sagitta Alter, la donna con cui ha scelto di condividere la sua vita. Per i giovani è stato un grande maestro, “ho insegnato loro tutti i miei difetti”, amava scherzare Proietti.
Edoardo Ascione, III A