Polonia, in piazza contro la legge che vieta l’aborto

Una serie di proteste e di manifestazioni stanno segnando la Polonia cattolica e conservatrice. Dalla fine di ottobre, migliaia di cittadini si sono riversati in piazza per manifestare il loro dissenso contro le ulteriori limitazioni della legge contro l’aborto .

“La libertà della donna finisce quando rimane incinta, perché è limitata dalla libertà del bambino ”. Ad affermarlo, l’ex vice- primo ministro della Polonia Jadwiga Emilewicz ,con una frase rappresentativa dell’estrema posizione degli esponenti politici nei riguardi di quello che dovrebbe essere un diritto sanitario. Tra l’altro, pronunciata da una donna.

La Polonia è un paese estremamente cattolico e il dibattito sull’aborto affonda le sue radici  nel 1993 , al tempo dell’epoca comunista,  quando secondo la legge  era autorizzato abortire solo nel caso in cui la salute della donna fosse in pericolo, quando si verificava  uno stupro e quando il feto presentava malformazioni .

Queste rivolte  sono state causate da un’ulteriore restrizione della  legge sull’aborto, poiché il tribunale ha cancellato la possibilità di abortire in caso di malformazione del feto.

Per questa ragione, l’intera nazione è scesa in piazza per manifestare. I datori di lavoro stanno concedendo giorni liberi pagati ai loro dipendenti per permettere di scendere in piazza. L’intera  nazione, in piena pandemia, si sta mobilitando per la causa, ribandendo un  concetto fondamentale: l’aborto è una scelta personale e non una scelta dello Stato, dal momento che la gravidanza comporta una serie di responsabilità di  cui il governo non si prende carico. In ogni caso, è una scelta che riguarda solo il corpo femminile .

Queste rivolte costituiscono un grande passo verso la laicizzazione dello Stato , in quanto il diritto all’aborto è un diritto sanitario che va garantito e non può essere limitato da discorsi etici o religiosi .

Il potere ha reagito con rabbia alle manifestazioni. La settimana scorsa Jaroslaw Kaczyński , presidente del partito Diritto e Giustizia, ha definito le manifestazioni “un attacco volto a distruggere la Polonia” , affermazione  che  mette in evidenza  la mentalità  conservatrice del paese.

Per giunta, limitare le opzioni per l’ aborto legale incrementerà quello illegale e più donne abortiranno clandestinamente . Per fare un paragone con quanto accade in Italia, nonostante 7 medici su 10 siano obiettori di coscienza e contrari all’ aborto, si verificano comunque, circa,  80mila interruzioni volontarie della gravidanza.

Giulia Cuozzo, III C e Federica Passaro III C .