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Nuovo lato oscuro del web: ragazzi si tolgono la vita per minacce via web

Girano sul web nuove sfide che, tramite manipolazione mentale, possono condurre al suicidio.

L’uso dei social in questi ultimi anni si sta sempre più diffondendo e spesso viene utilizzato anche dai più piccoli, non monitorati. Proprio questi soggetti, essendo “ingenui” in questo mondo virtuale, senza volerlo potrebbero venire incontro al lato oscuro del web. Una parte utilizza la manipolazione mentale per costringere, in particolare elementi più fragili come i ragazzini, a fare cose che normalmente non farebbero. E lo fanno attraverso messaggi minatori e sfide.

Si sono già verificati casi del genere. I casi più frequenti che stanno sconvolgendo il mondo si sono verificati a causa delle challenge Blue whale, Momo e Jonathan Galindo che hanno portato al suicidio molti ragazzini innocenti. Si pensa che la blue whale challenge sia una sfida nata in Russia in cui è prevista una prova giornaliera, spesso di carattere autolesionistico fino ad arrivare al suicidio; in modo similare si articolano le sfide di Momo e di Jonathan Galindo.

Uno dei casi più eclatanti è avvenuto a Napoli il 29 settembre 2020. La vittima era un ragazzino di 11 anni: egli apparentemente non sembrava avere problemi, era felice, andava a scuola e faceva sport. A fine giornata il ragazzino decise di porre fine alla sua vita lanciandosi dal balcone e lasciando un bigliettino ai genitori nel quale citava il proprio amore verso di loro ma anche la propria paura nei confronti di questo misterioso uomo incappucciato.

Questo è solo uno dei tanti casi che sono successi e che succedono ancora nel mondo.

Qualora doveste incappare direttamente o indirettamente in questa casistica è fondamentale rivolgersi alla polizia postale che saprà dare il supporto giusto.

Martina Mennella e Rosa Lea Cavaliere, 2Q