Come il covid-19 ha influito sul settore navale

Questa pandemia ha influito moltissimo sul settore navale, infatti, il coronavirus sta danneggiando pesantemente leconomia, compreso il settore del lusso e della nautica. Secondo unanalisi della società di consulenza internazionale Bain & Company, il settore navale potrebbe subire questanno a livello globale perdite del 22-25%, per un totale di 60-70 miliardi di euro. I cantieri navali europei e i produttori manifatturieri legati al settore lanciano un grido dallarme allUnione europea.

La richiesta è semplice quanto importante e la preoccupazione per il futuro del settore è alta: è necessario che siano messe a punto misure protettive, urgenti, per far fronte al crollo della domanda causato dallemergenza coronavirus. La pandemia ha rallentato o in alcuni casi addirittura fermato la produzione e la vendita di imbarcazioni, sia da diporto che da lavoro. A continuare fino all’ultimo momento, è il cantiere delle navi da lavoro, che pur rallentato anche il commercio, continuavano a tragittare. È stato uno dei settori più colpiti in assoluto, il settore della tecnologia marittima europea sentirà le conseguenze negative reali della pandemia in modo più acuto a medio e lungo termine. Questo perché costruzioni navali e produzioni di attrezzature marittime sono attività orientate all’esportazione e dipendono in larga misura dalle tendenze macroeconomiche globali, dai volumi commerciali e dal sentimento del mercato.

Le vendite di imbarcazioni da diporto sono calate notevolmente e anche l’utilizzo di navi da crociera e navi cargo. Questo non solo ha comportato un calo nella vendita, e quindi nell’economia, ma anche un grave danno al personale che opera, perché si innesta un meccanismo a catena: blocco per pandemia? Niente utilizzo né vendita di imbarcazioni da diporto o navi. Niente vendita? Niente guadagno. Niente guadagno? Nessuna possibilità di mantenimento del personale. Nessun mantenimento del personale? Bancarotta. Bancarotta? Chiusura. Chiusura? Fallimento. Nonostante le varie richieste di fondi per questo settore, andrebbe maggiormente tutelato.


Ruben Carotenuto, 2Q