Charles Antoine Manhès: un eroe dimenticato

Charles Antoine Manhès fu un ufficiale napoleonico francese naturalizzato italiano, aiutante in campo di Gioacchino Murat,  noto per aver combattuto il brigantaggio negli Abruzzi e nelle Calabrie.

Conosciuto soprattutto per i suoi metodi crudi e poco ortodossi usati nei confronti dei fuorilegge, impose ai cittadini di uccidere i briganti semmai ne avessero avuto occasione.  Giudicato fedele servitore dello stato, encomiabile mediatore, ma anche spietato invasore straniero e assassino. Tra i tanti malviventi che riuscì a catturare, il temuto brigante Saverio Pomponio, conosciuto come “Centodiavoli”.

Il patriota e storico Pietro Colletta racconta che con Manhès al comando: “si iniziò a punire di morte ogni corrispondenza co’ briganti, non perdonata tra moglie e marito, tra madre e figlio; armare gli stessi genitori pacifici contro i propri figli briganti, i fratelli contro i fratelli”.

Scrive invece lo storico e politico italiano Carlo Botta : “Il suo nome sarà maledetto e benedetto per sempre”.

Manhès ebbe particolare successo a Vasto, città all’epoca chiamata  “L’Atene degli Abruzzi”. A Vasto gli fu dedicata una targa che troviamo tuttora visibile sulla facciata della chiesa di S. Giuseppe.

Sulla targa leggiamo:

Al forte guerriero d’aurillac
carlo antonio manhes
membro della leg. D’onore e cav. Delle due sic.
Gener. Aiut. Di campo di 
s.m.
gioacchino napoleone

distruttore de’ briganti
ristauratore della pubblica quiete nelle contrade d’abruzzo per voto universale acclamato
primo cittadino del vasto
nel giorno x aprile mdcccx
la riconoscenza del popolo vastese
questo monumento [consacra]

 

 

 

 

Giacomo Varriale