REVENGE PORN: IN COSA CONSISTE

Si parla tanto di revenge porn, ma cos’è davvero? Si tratta solo di “vendetta”?

Revenge porn” è un termine che indica la diffusione non consensuale di immagini pornografiche del proprio partner, dell’ex partner o di terzi, non deve essere inteso quindi come vendetta personale: è un vero e proprio crimine che viola la privacy e l’intimità della vittima. Il 90% delle vittime sono donne che spesso come diretta conseguenza perdono il lavoro, il sostegno di famiglia e amici e soprattutto le speranze nei confronti del proprio futuro.

Attualmente solo in pochi paesi del mondo come Italia, Australia, Canada, Filippine, Giappone, Israele, Malta, Regno Unito e alcuni stati degli USA esiste una legislazione a riguardo. La legge contro il revenge porn in Italia è entrata in vigore solo il 9 agosto 2019, con il titolo di “Codice Rosso”.

Ma purtroppo una legge non basta a tutelare le vittime di questo atto meschino: molte di queste si tolgono la vita, altre perdono il lavoro e restano con ferite emotive notevoli, sole e senza un vero e proprio aiuto da parte dello Stato. Ne è un esempio il recente caso di una maestra di Torino, la quale è stata vittima di revenge porn ed è stata licenziata di conseguenza, nonostante lei non avesse fatto nulla. Ciò che rende più grave la questione è che il suo video è diventato il primo nelle ricerche di un sito pornografico, a dimostrare al mondo quanto ignoranza e misoginia ci stiano logorando senza sosta.

Servono tutela e certezze legali per le vittime, sensibilizzazione nelle scuole ma anche tra le persone adulte, per fare in modo che tutti quanti possano capire la gravità della diffusione di materiale pornografico senza il consenso della persona presente nel file video (o nell’immagine).

Dopo anni di lotta per la parità dei sessi siamo ancora una volta in ginocchio davanti ad un’emergenza trattata come uno scherzo, una cosa da poco. Sarebbe bene pretendere serietà e informazione in un mondo apparentemente avanzato come il nostro, che purtroppo è ancora pieno di pregiudizi e bigottismo.

Giorgia Gobbo