Giusi Malato, campionessa in acqua e nella vita

Rubrica “Storie di Donne” di Liberamente Boggio Lera

Il 25 novembre è un’ottima occasione per celebrare le vittorie delle donne di successo che, nonostante le mille difficoltà imposte da una società in cui l’uguaglianza di genere è ancora un traguardo lontano, hanno raggiunto i propri obiettivi. Il percorso per raggiungerli è tortuoso e complicato; e lo sa bene Giusi Malato, campionessa di pallanuoto femminile.

Giusi nasce nel 1971, quando la pallanuoto era uno sport “maschile” e delle squadre femminili non vi era ombra. 

La passione per la pallanuoto nasce in famiglia, Giusi ammira la tecnica del padre pallanuotista e la tenacia della madre nuotatrice. La prima partita di pallanuoto femminile si disputa nel 1985 e, sin da quel momento, le ragazze dovettero faticare tanto in acqua quanto all’esterno, per avere riconosciuto il proprio ruolo. Giusi prevalse fra tutte, la sua determinazione il suo talento la portarono in alto. Nel 2003 è la prima ed unica donna a vincere l’ambitissima “Calottina d’oro”.

Ma le discriminazioni e la scarsa considerazione del suo lavoro le ha patite sulla sua pelle. La Malato è stata esonerata per maternità, colpevole di aver dato alla luce suo figlio Diego. Dopo aver portato in alto la pallanuoto e il nome dell’Orizzonte Catania, rimane “sorpresa, delusa, esterrefatta” dalla scelta dei dirigenti, ai quali diede solo un consiglio: “Ai vostri figli spero diate un esempio diverso, certamente più educativo, di quello che ho ricevuto io”.

Oltre che nell’Orizzonte, Giusi si è particolarmente distina nel Setterosa, la Nazionale Italiana di Pallanuoto Femminile e ha portato la squadra alla vittoria di 4 europei, 2 mondiali e 1 titolo olimpico. 

Ed è proprio dalle Olimpiadi Atene 2004, da cui uscì vittoriosa, che si comprende il carattere forte e la perseveranza di Giusi Malato. Appena infortunata, in condizioni tutt’altro che ottimali e performanti, vola ad Atene e dà il meglio di sé.

Nel 2008, Giusi termina la sua carriera da giocatrice e inizia quella da allenatrice. Ad oggi, è l’allenatrice della squadra “Torre del Grifo” a Mascalucia; il suo obiettivo, come ripete spesso, è insegnare agli aspiranti pallanuotisti e alle aspiranti pallanuotiste di credere sempre nelle proprie potenzialità, con la consapevolezza che tutto è possibile se ci crediamo davvero!

 

 

Antonino (Antonio) Caruso, 2ªCSA