Maradona, quando il calcio è leggenda

Diego Armando Maradona (Lanús, 30 ottobre 1960 – Tigre, 25 novembre 2020) è stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo argentino,di ruolo centrocampista, campione del mondo nel 1986 e vicecampione del mondo nel 1990 con la nazionale argentina.
Soprannominato El Pibe de Oro (il ragazzo d’oro), è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. In una carriera da professionista più che ventennale, ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys. Con la nazionale argentina ha partecipato a ben quattro Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994), vincendo da protagonista il torneo del 1986; i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in nazionale costituirono due record, successivamente battuti. Contro l’Inghilterra, ai quarti di finale di Messico 1986, segnò una rete considerata il gol del secolo,
tre minuti dopo aver segnato un gol con la mano (noto come mano de Dios), altro episodio per cui è spesso ricordato.
Non è mai potuto entrare nelle graduatorie del Pallone d’oro perché, fino al 1994, il premio era riservato ai giocatori europei: per questo motivo ,nel 1995, vinse il Pallone d’oro alla carriera.
Ebbe varie vicissitudini, dovute al suo stile di vita irrequieto e vizioso, che lo portarono ad avere gravi problemi di salute a tal punto che è morto prematuramente all’età di soli sessant’anni.
Diego si distinse nella sua carriera quando si trasferì a Napoli, dove ebbe i migliori anni della sua vita, sia professionale che in ambito familiare. Il giocatore date le reti segnate e le grandi abilità dimostrate divenne un idolo per i tifosi, egli infatti incise sul nome di molti bambini napoletani che vennero chiamati col nome “Diego”.

Emanuele Nicotra, III B