ARIAPESA: LA RETE CIVICA PER L’AMBIENTE A BOLOGNA

Un’associazione partita da poche persone ma con tante idee, unite per un tema comune: l’ambiente.

Ariapesa è stata ideata da una coppia bolognese che, con l’aiuto di amici e conoscenti, ha creato un sito online e ha sparso la sua voce tramite volantinaggio. Questa rete civica collabora con studenti universitari, associazioni come Fridays For Future e Studenti Per L’ambiente, e sensibilizza genitori, insegnanti e studenti, dall’asilo alle scuole secondarie di secondo grado. Lo scopo della sua esistenza è uno: disincentivare la circolazione di automobili nella città di Bologna e quindi ridurre le emissioni soprattutto nelle aree vicine alle scuole. Per fare ciò è necessario potenziare treni e autobus, aumentare le piste ciclabili, le strade scolastiche e la quantità di rastrelliere nelle scuole.

Ma purtroppo al momento la città di Bologna si sta concentrando sull’allargamento dell’autostrada, scelta che porterà ad un aumento esponenziale del traffico e all’esposizione di migliaia di persone ad un inquinamento notevole e nocivo. Quest’ultimo è infatti più concentrato nelle zone di emissione e di conseguenza le persone vicine alle strade subiranno gravi danni. Bologna è inoltre dedita alla costruzione di nuovi supermercati, attività energivora finalizzata al consumo compulsivo.

Per controllare le emissioni di diossido di azoto causate dal traffico veicolare Ariapesa utilizza dei campionatori passivi, piccoli oggetti al costo di 20 euro in grado di mostrare la quantità di inquinamento emesso nell’arco di quattro settimane. I campionatori passivi sono collocati in tanti punti della città grazie al contributo dei cittadini che li posizionano fuori dalle proprie abitazioni.

Ariapesa aiuta Bologna giorno per giorno e supera le difficoltà quotidiane per lasciare una città pulita e vivibile alle generazioni future.

Tutti possono aiutarli ed informarci tramite il sito ariapesa.org , dove si può vedere anche la mappa dei campionatori passivi.

Giulia Bosi, Giorgia Gobbo
Martina Breda, Giuseppe Marchi