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La sicurezza delle dighe e del territorio. Quali prospettive?

INTERVISTA ALL’ING. PAOLO VALGOI
Sondrio, 28 Novembre 2020

Nel nostro territorio ci sono molte dighe che, se da un lato attirano interesse e curiosità per la loro maestosità e bellezza, dall’altro suscitano timori e preoccupazioni nella popolazione che spesso non è adeguatamente informata in materia anche a causa dell’immagine spesso “distorta” da parte dei media. Le dighe sono grandi opere di ingegneria, ben progettate e costruite, regolarmente manutenute e sorvegliate con i più elevati e tecnologici standard di sicurezza, gestite con professionalità e competenza nel rispetto della stringente normativa in materia e attentamente ispezionate e vigilate dal gestore concessionario, in sinergia con i funzionari dell’Autorità di controllo.

Q: Si può presentare e descrivere di cosa si occupa?

A: Sono Paolo Valgoi, valtellinese, Ingegnere civile laureato al Politecnico di Milano. Da oltre un ventennio lavoro presso A2A, già AEM Milano, una fra le maggiori multiutility a livello nazionale. La mia attività è nell’ambito degli Impianti Idroelettrici, specificatamente nel campo delle opere idrauliche e civili, con particolare riferimento alle dighe, di cui rivesto il ruolo di “Ingegnere Responsabile della sicurezza e dell’esercizio” per quelle presenti in Impianti Valtellina e in Impianti Calabria.

Mi riferisco a dighe in esercizio poiché ormai a livello nazionale, e non solo, sono rimaste poche possibilità di realizzare nuovi invasi essendo la risorsa idrica ovunque già valorizzata ed utilizzata.

Q: Come si opera per garantire la sicurezza delle dighe?

A: Bisogna innanzitutto precisare che quando si parla di sicurezza dighe ci si riferisce non solamente alle opere di sbarramento ma anche a tutto ciò che vi ruota attorno e quindi: il lago con le sue sponde, i manufatti e le apparecchiature a servizio della diga (casa di guardia, cabine di comando degli scarichi, apparecchiature elettromeccaniche, strumentazione di monitoraggio, ecc.), opere di derivazione (opere di presa, canali convogliatori, vasche di carico, condotte forzate, ecc.), alveo a valle della diga.

La sicurezza della diga è garantita attraverso una serie di azioni:

  • Ispezioni visive;

  • Monitoraggio strumentale;

  • Verifiche strutturali/sismiche e idrauliche/idrologiche;

  • Regolare manutenzione e controllo delle opere idrauliche e civili e delle apparecchiature elettriche, meccaniche e strumentali;
  • Gestione ed esercizio dell’Impianto nel rispetto delle normative di riferimento;

  • Ispezioni e vigilanza da parte dell’Autorità di controllo che per le grandi dighe (altezza maggiore di 15 m e/o volume di invaso maggiore di 1.000.000 m3) è la Direzione Generale per le Dighe del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, mentre per le piccole dighe è la Regione di competenza.

Q: Quali sono i principali documenti di riferimento nella gestione di una diga?

A: La normativa di riferimento in campo dighe è molto dettagliata e precisa e impone al Concessionario tutta una serie di adempimenti, nonché la produzione di una periodica documentazione tecnica costituita fondamentalmente dai “Bollettini mensili” in cui sono raccolte le misure di controllo acquisite sull’opera e le “Asseverazioni Semestrali”, in cui l’Ingegnere Responsabile della diga, a seguito dell’analisi del comportamento strutturale dell’opera eseguito anche attraverso il confronto con modelli matematici predittivi, e con il supporto della diagrammazione cronologia delle grandezze controllate, ASSEVERA lo stato del manufatto.

I principali documenti di riferimento, le cui indicazioni rappresentano dei punti fermi nella gestione di un’opera di ritenuta, sono:

  • Il Foglio di Condizioni per l’Esercizio e la Manutenzione (FCEM);

  • Il Progetto di Gestione dell’invaso (PdG);

  • Il Documento di protezione Civile (DPC).

Q: Cosa sono i Documenti Di Protezione Civile?

A: Sono documenti che definiscono le condizioni per le quali si attivano le diverse fasi di attenzione e rischio (preallerta, allerta, pericolo) nell’esercizio di una diga. Tali condizioni sono relative in particolare ai livelli d’acqua raggiunti nel serbatoio, alle portate scaricate nell’alveo a valle della diga, all’insorgenza di problematiche e/o evidenze e alla presenza di eventuali anomalie di comportamento.

Al raggiungimento di tali condizioni conseguono una serie di azioni, segnalazioni e provvedimenti sia da parte del Concessionario che dei vari enti preposti alla sicurezza del territorio (Protezione Civile, Sindaci, Prefetture, Autorità di controllo, ecc.).

Q: Come ci si prepara a gestire eventuali situazioni di emergenza?

Tipicamente le situazioni di emergenza derivano da fenomeni sismici o da situazioni idrauliche particolari (eventi di piena).

Prepararsi a gestire tali situazioni di emergenza significa fondamentalmente: 

  • Adottare un idoneo sistema procedurale e comportamentale;

  • Fornire a tutto il personale competente adeguata formazione ed addestramento;

  • Eseguire periodiche esercitazioni e simulazioni da cui trarre le necessarie azioni di miglioramento.

Q: Quali i rapporti con il territorio?

A: I Concessionari dialogano con il territorio e costruiscono con esso una proficua sinergia e collaborazione che si traduce anche nella promozione di iniziative per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, didattico-culturali, informative e divulgative, sportive.

A2A nel settembre 2019 ha organizzato un importante convegno nazionale a Bormio finalizzato principalmente a illustrare e presentare a tecnici ed operatori del settore gli imponenti lavori ed investimenti effettuati nei primi anni del 2000 per la realizzazione dell’intervento di manutenzione straordinaria della diga di San Giacomo di Fraele e per le realizzazione del Nuovo Canale Viola. Il convegno ha consentito ad oltre 130 persone di entrare nel cuore della diga e visitarne i cunicoli e le apparecchiature ivi presenti. Stupisce il feedback di molti colleghi valligiani che per la prima volta hanno visto ed approfondito tematiche di questo genere.

Q: Quali consigli per uno studente che si trova a dover scegliere il suo percorso scolastico e quali opportunità di lavoro?

A: Lavorare nel settore idroelettrico è sicuramente un’opportunità ed una sfida rivolta a molteplici competenze specifiche: da quella prettamente tecnico-scientifica, in campo civile – idraulico, ambientale, meccanico, elettrotecnico, elettronico, informatico, delle telecomunicazioni a quella gestionale, di sicurezza, amministrativa, economica, della comunicazione.

A2A, come altri grandi Concessionari idroelettrici presenti sul territorio, investe sui giovani con nuove assunzioni mirate, con percorsi di crescita e di valorizzazione delle professionalità e delle idee.

Sicuramente le innovazioni tecnologiche ed il particolare contesto socio-economico sono di stimolo alla continua crescita e sviluppo. Tematiche quali gli impatti del cambiamento climatico, la sostenibilità ambientale, l’utilizzo plurimo della risorsa acqua sono di estrema attualità e di sicuro interesse per giovani studenti che, in relazione ai propri sogni, alle proprie ambizioni, attitudini e predisposizioni, cercano di disegnare il proprio futuro ambito lavorativo.


Nicole Valgoi 3AL