Pandemia e DaD, la voce degli studenti

Emergenza sanitaria, lockdown, distanziamento sociale, fisico , didattica a distanza. Sono queste alcune delle tappe che hanno scandito il tempo e la società in tempo di Covid-19 e a parlarne è Lorenzo Iodice, studente del liceo classico “G.V. Vico” di Napoli.

Preferisci la scuola in presenza o a distanza?

“La scuola in presenza è tutt’altra cosa: avere il contatto con le persone, vivere le esperienze, crescere. Però va anche riconosciuto che la scuola a distanza ci ha dato l’opportunità di apprezzare cose che prima si davano per scontato. La scuola da remoto ha anche ‘i suoi pro’, perché ci ha dato la possibilità di apprezzare quella che era la normale vita scolastica. Speriamo che a breve si potrà tornare al tran tran quotidiano di sempre. Siamo tornati tre giorni a scuola: quei tre giorni sono stati brevi ma intensi perché rivedere il corpo docenti, il personale A.T.A, i collaboratori scolastici, seppur con le mascherine e con i dispenser di Amuchina, è stato emozionante. Non mi sarei mai aspettato prima, che tutto ciò mi sarebbe potuto mancare”.

Il Covid ha limitato i tuoi hobby?

“Certo, soprattutto durante il lockdown. Io sono scout e la comunità AGESCI si è impegnata per evitare che i nostri hobby venissero limitati, abbiamo anche provato a fare delle riunioni tramite Skype. Per lo sport, ci siamo organizzati a casa apprezzando anche di più la vita domestica: abbiamo provato a fare tutto, sebbene in casa. Suonare la chitarra è stato un modo per tenermi compagnia, per distrarmi da quello che succedeva intorno a me. In generale, la musica è utilizzata da cantanti e autori che in questo periodo hanno iniziato a comporre per estraniarsi dalla negatività del mondo attuale. La musica è anche questo: alienazione dalla realtà”.

La famiglia, in questo periodo, è per te motivo di gioia o di oppressione?

“Diciamo che con il lockdown e con il Covid, in generale, la nostra realtà è stata confinata nelle mura domestiche e, non potendo vivere la vita con i nostri amici e i nostri coetanei, ci siamo trovati ad avere un rapporto diverso con la nostra famiglia: a fare cose che prima non facevamo, a fare nuove esperienze, a trascorrere più tempo insieme. Questo sicuramente ha i suoi pro e contro. Mi sono trovato bene con la mia famiglia”.

Rimanendo in tema di famiglia, come pensi che trascorrerai il Natale? Sei ottimista verso la possibilità di festeggiarlo in compagnia?

“La mia famiglia crede molto nel Natale. È un’occasione in cui incontro tutti i miei zii (mio fratello è il 100esimo, tra i cugini della mia famiglia). Ci incontriamo ad Ercolano, andiamo dove abitano gli altri zii e siamo molti di noi; anche se non conosco i nomi di tutti gli zii, è bello ritrovarsi, è bello quel clima di festa gioioso che caratterizza tutte le feste. Il Natale è particolare, la festa, il clima che si crea. Sono sicuro che tutto ciò non mancherà, perché quando si sta in famiglia è sempre una festa; ma allo stesso tempo sono certo che se i Dpcm e le norme continueranno così, sarà un Natale diverso, non lo metto in dubbio!”.

Ti manca “vivere”?

“Io ora sto vivendo, continuo a coltivare i miei hobby, continuo a vivere la mia vita seppur diversamente. Ciò non fa altro che farmi apprezzare ancora di più quello che ho è quello che ho sempre avuto”.

Qual è il tuo più grande desiderio/ambizione? Come ti vedi tra 10 anni?

“In primis, il Covid non ci sarà più e saremo liberi di muoverci. Tra 10 anni avrò 25 anni e mi  sicuramente studierò. Magari all’estero e sarò in procinto di laurearmi. Sono ancora molto indeciso, procrastino sempre le risposte a questa domanda”.

Dove vorresti essere in questo momento? 

“In questo momento sicuramente vorrei essere fuori con i miei amici. Ricordo quest’estate è stato un momento di sfogo dal lockdown che, soprattutto a noi giovani, ci ha colpito molto. Mi sembra quasi di essermi abituato a questa vita, ma spero che la pandemia finisca quanto prima.”

Quale è la prima cosa che farai alla fine della pandemia?

“La prima cosa che farò appena finirà la pandemia sarà una grande festa: tra quattro giorni è il mio compleanno e sto decidendo come festeggiare, con una chiamata Meet o altro. Spero che ci saranno altre occasioni per festeggiare e la prima sarà quando finirà tutto”.

Francesca Cammarota, III A