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Riflessione sull’articolo 3 della Costituzione e contrarietà alla violenza sulle donne

di G. P.

L’articolo 3 della nostra Costituzione afferma che abbiamo tutti pari dignità e che siamo tutti uguali davanti alla legge, non importa il sesso, la classe sociale, o altro.  «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».

Questo articolo fu inserito per evitare che si ripetesse la mancanza del rispetto dei diritti, come in passato, e come avvenuto nella storia di molti popoli. Per elencarne alcuni esempi: lo sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, l’odio razziale contro i neri o, ancora prima, la schiavitù vissuta dal popolo ebraico per volontà degli egizi.

L’articolo 3 serve a prevenire qualsiasi forma di discriminazione o maltrattamento, o almeno dovrebbe. 

Siamo nel 2020 e ancora molti uomini trattano ingiustamente molte donne, le aggrediscono, arrivando anche ad ucciderle; ma la cosa più grave è che questa situazione si sta come “tramandando”, riuscendo a sopravvivere e a continuare a provocare dolore alle donne di ogni parte del mondo. 

Un atteggiamento primitivo, privo di intelligenza e di cuore, assolutamente vuoto nel concetto di rispetto, uguaglianza. Lo stereotipo della donna inferiore all’uomo sta diventando un incubo per sempre più ragazze e donne, che, usate, si sentono ferite, umiliate, messe a nudo e private di questo diritto; si parte da un complimento troppo esposto, si insegue il desiderio manipolatorio, di controllo, di tirannia e sempre più spesso la vittima viene stuprata, magari coperta di insulti o di lividi e ferite, finendo molte volte con l’omicidio. Delle ragazze, per paura, hanno anche tentato il suicidio: una cosa inaccettabile! Un comportamento da mostri, oserei dire. Una logica malata che esclude la libertà e prevede, invece, lo schiavismo sotto forma di controllo fisico e mentale. Non è un trattamento che dovrebbe ricevere un essere umano. Personalmente credo fortemente che dopo tutto questo, una donna, una madre, una figlia o una ragazza, che adolescente o pre-adolescente sia, meriti molto meglio che tutto questo.