Quando il cibo diventa il tuo peggior nemico

L’Italia… il bel Paese! Ricco dal punto di vista paesaggistico, culturale, storico e sicuramente anche gastronomico. Pizza, tortellini, lasagne, spaghetti alla Carbonara… per non parlare di dolci: arancini, cannoli, pasticciotti e sfogliatelle… di certo noi italiani con tutto questo ben di Dio a disposizione non siamo motivati a metterci a dieta!

Spesso si tende ad assumere però un comportamento completamente sbagliato nei confronti del cibo. Ecco allora che insorgono i cosiddetti “disturbi alimentari”, alterazioni delle abitudini alimentari che quasi sempre si accompagnano a un modo distorto di vedere se stessi rispetto al peso e alla forma del corpo strettamente legati al livello di autostima. 

Molti giovani, adolescenti soprattutto, attribuiscono un valore eccessivo al cibo e si preoccupano troppo del proprio peso e della propria forma fisica.

Ma quali sono questi disturbi del comportamento alimentare? 

Spesso una cura dimagrante intrapresa per perdere qualche chiletto di troppo in realtà rappresenta l’idea fissa di controllare la propria immagine che, quando è riflessa nello specchio, appare in maniera completamente distorta: la persona anoressica non si vede mai abbastanza magra pur essendo magrissima. Quali escamotage allora per apparire più magra e magari attirare l’attenzione di qualcuno? Svariate sono le soluzioni: in primis il vomito autoindotto, poi l’abuso di farmaci lassativi o diuretici. 

L’anoressia però non è l’unico disturbo del comportamento alimentare; ve ne sono infatti altri quali il “binge eating disorder” e la bulimia.

Chi soffre di bulimia si sente costantemente inadatto e insoddisfatto di sé stesso e tende a colmare il vuoto che prova dentro di sé attraverso il cibo, come se il proprio corpo fosse grande una scatola da riempire fino all’orlo.

La bulimia è caratterizzata da attacchi di fame improvvisi, la persona malata, per sentirsi meglio, mangia in modo eccessivo e sregolato per poi sentirsi in colpa con sé stessa e vomitare quanto ingerito. 

A differenza dell’anoressica, la persona bulimica ha fame e desidera mangiare più di ogni altra cosa. Dolci, patatine, torte o merendine, non importa… l’importante è mangiare. 

Vi è infine il binge eating disorder o, in altri termini, il disturbo da alimentazione incontrollata.

Chi soffre di questo problema mangia abbuffandosi di qualsiasi alimento trovi in frigo senza però vomitare poi il tutto. Il soggetto pertanto mangia molto velocemente una quantità enorme di cibo in un lasso di tempo piuttosto breve senza neppure rendersi conto di quanto cibo stia ingerendo. Smette di mangiare solo quando non ne può veramente più. La maggior parte delle volte inoltre chi è affetto da questo disturbo mangia in solitudine perché si vergogna di quanto ingoia.

In Italia sono due milioni gli adolescenti che soffrono di questi disturbi alimentari, la maggior parte di essi ha un’età compresa tra i 14 e i 18 anni.

L’anoressia e la bulimia sono sempre state considerate patologie “al femminile”, studi recenti hanno però dimostrato che i casi di anoressia e bulimia maschili sono numerosi ma, la maggior parte delle volte vengono sottostimati perché non riconosciuti come tali. Per i ragazzi infatti chiedere aiuto ad amici e familiari per questo risulta sconveniente ed imbarazzante.

Anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata sono tutte patologie caratterizzate da un’enorme ed inspiegabile sofferenza psicologica e relazionale della persona affetta che tenta in ogni modo di isolarsi.

Aiutare chi soffre di queste patologie è quindi indispensabile, anche il più semplice e apparentemente irrilevante gesto di comprensione nei confronti dei malati può migliorare le condizioni psicologiche di chi è affetto da queste patologie.

Occorre infine garantire a tutti gli adolescenti e a tutte le adolescenti un’adeguata formazione in materia evidenziando l’importanza di una corretta e bilanciata alimentazione.

Nicole Valgoi 3AL