Un pomeriggio al cinema…con Alì Sohna

 

Il pensiero  di Giuseppe Dipiano

Questo film racconta la storia di un ragazzo Alì e dei suoi compagni italiani che attraverso il teatro invitano  gli studenti africani a non pensare di emigrare perché il viaggio  è molto pericoloso.

Penso che per risolvere questo flusso di migrazioni noi tutti  possiamo insieme far capire  a chi soffre e vuole evadere dal proprio paese nativo che non sempre il viaggio che si intraprende va a buon fine.

Questo perché durante il tragitto il mezzo navale potrebbe ribaltarsi o nelle migliori delle ipotesi arrivati a destinazione i migranti vengono controllati e rinchiusi nei centri di accoglienza.

Infatti  Ali racconta le sua storia e tutto ciò che ha dovuto subire.

Alì è un ragazzo del Gambia nato a Serekunda,  arrivato in Italia con il barcone fu trasferito a Matera dove  decise di far parte del mondo del teatro.

Lui sceglie delle scene  che poi vengono animate dagli studenti africani.

Questo film a mio parere è stato molto significativo e comprensivo perché Alì

si è occupato di un problema particolare, ma duro da risolvere.

 

Il pensiero di Chiara Mancini

Una scena che mi ha colpito, è stata quella della recitazione, perché ho visto tanta emozione nei loro occhi mentre recitavano e mi ha emozionato tanto. Secondo me per risolvere questo problema bisognerebbe dare qualcosa in più ad essi per ristrutturare il loro paese.

Questa storia è stata molto toccante perché sentir parlare un uomo della propria migrazione non è facile dopo che ha “abbandonato” la sua famiglia. Alison infatti disse ai propri studenti di non migrare mai perché è molto pericoloso. 

Il pensiero di Mariateresa Dibitetto

Lui si definisce un cantastorie e con il teatro spiega ai ragazzi che il viaggio che ha fatto non è un viaggio di piacere ma un’esperienza “tragica” da raccontare agli altri affinché non facciano lo stesso suo errore. Il teatro diventa un mezzo di comunicazione verso gli studenti per rappresentare le emozioni vissute.

Il pensiero di Giulia Dibenedetto

Un’esperienza bellissima che ho condiviso con tutti i miei compagni anche in didattica a distanza.

So che presto torneremo  ad abbracciarci tutti insieme così come fanno gli amici quando rivedono il protagonista e cantano, ballano.