Un paradiso tra cielo e terra

Arroccato sulla cima di un’enorme sporgenza rocciosa, il Castello di Roccascalegna domina il piccolo borgo sottostante.

Si trova in provincia di Chieti ed è una delle più suggestive e possenti fortezze d’Abruzzo.

Fu costruito per scopi difensivi verso il XII secolo, come ampliamento di una torretta da guardia.

Dagli ultimi anni del Novecento, dopo aver compiuto i restauri, il castello è diventato finalmente visitabile.

Alla fortezza si accede tramite una lunga gradinata che conduce al ponte levatoio e al portone d’ingresso in rovere massiccio.

Qui è facile notare e osservare da vicino la garitta, il casotto della sentinella, che proteggeva l’accesso al castello e della quale rimangono solo alcuni resti.

Sulla sinistra, invece, si trova un portale in pietra, ornato da un cuore rovesciato e, spostandoci verso nord-ovest, vediamo sorgere altre due torri: la “Torre del forno” e la “Torre del carcere”, che comunicano con la cappella del Santo Rosario.

Infine, salendo dei gradini in pietra insinuati nella roccia, si accede alla “Torretta”, posta sul punto più alto della sporgenza e decorata da una merlatura in stile guelfo.

Gli interni, frutto dei lavori di restauro e recupero, attualmente ospitano mostre temporanee e convegni.

Un castello avvolto nelle leggende

Proprio per l’aspetto magico e antico, ci sono numerose leggende inerenti al Castello, ma la più famosa ha per protagonisti il Barone Corvo de Corvis e l’editto “lus Primae Noctis”.

L’editto obbligava ogni novella sposa del Feudo di Roccascalegna a passare la prima notte

di nozze con il Barone, invece che con il proprio marito.

Si narra di un coniuge geloso che avrebbe accoltellato Corvo de Corvis. La vittima morente avrebbe lasciato l’impronta della sua mano insanguinata su una parete della torre e questa impronta, nonostante i lavaggi, continua a riaffiorare.

Ci sono tutt’oggi molte testimonianze degli anziani del paese che ritengono di aver visto “la mano di sangue”.

In onore di questa antica pratica, si svolge tutti gli anni, a Guardiagrele, una manifestazione in chiave divertente e ironica.

La fortezza, posizionata tra cielo e terra, dominata da uno scenario cupo, è stata scelta come luogo di spicco del primo episodio della grande fiction Rai “Il nome della Rosa”, adattamento televisivo dell’omonimo romanzo di Umberto Eco.  L’incantevole castello medievale è comparso anche nell’ultimo film di Matteo Garrone, “Il racconto dei racconti” del 2015.

Sara Sottile