Samantha Cristoforetti: e la sua permanenza nell’orbita

Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio ci racconta segreti da sapere quando si è in assenza di gravità.

Samantha Cristoforetti ,è un astronauta e aviatrice italiana, nata nel 1977 a Trento, ha passato probabilmente la sua infanzia con il naso all’insù, sognando un giorno, di diventare astronauta.
Consegue la laurea triennale nell’ottobre 2004 Scienze Aeronautiche, presso l’Università di Federico II.
Nel 2009 fu selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea e partecipò alla missione più importante di sempre, denominata “Futura” 42/43 con la quale parte dal Kazakistan per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.
Nel programma della missione vi sono esperimenti sulla fisiologia umana, analisi biologiche e la stampa di oggetti 3D in assenza di peso in modo da sperimentare anche la possibilità di stampare pezzi di ricambio per la stazione stessa senza dover dipendere dagli invii da Terra.
Samantha consegue il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo (199 giorni esatti), e conclude la missione dopo quasi sette mesi, l’11 giugno 2015 con l’atterraggio sulla Terra.
Molti esperimenti condotti da Samantha in qualità di esecutrice, o in alcuni casi di vera propria cavia, sono stati studiati in un’ampia serie di fenomeni biologici e fisiologici in assenza di peso per comprendere meglio ciò che a Terra è spesso “mascherato” dagli effetti della gravita.
Tra gli esperimenti scientifici progettati dal nostro paese e selezionati dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per la missione Futura, ce n’è stato uno molto diverso dagli altri: il test della macchina ISS per l’erogazione di bevande calde in microgravità, che il capitano Cristoforetti ha “sperimentato” sorseggiando un vero e proprio caffè espresso nello Spazio.
Quando sei nello spazio, è un continuo dialogo fra senso di vicinanza e lontananza, racconta l’astronauta. “Nello spazio non sei davvero lontano, alla fine sei a 400 km di quota.
Ma, allo stesso tempo,  hai anche una sensazione di lontananza, perché sei in un luogo inaccessibile. E poi c’è la velocità che ti dà il senso della distanza, perché tutto scorre in modo estremamente velocemente. Quando sei in orbita, ogni 90 minuti c’è un alba o un tramonto. Sembra di poter abbracciare il mondo”.
Sojuz TMA-15 è stata una missione spaziale con protagonista Samantha, la peculiarità di questa missione è stato il rientro sulla Terra, inizialmente previsto per il 14 maggio 2015 è stato posticipato a causa dell’incidente avvenuto alla navicella Progress M-27M , disintegratasi in un rientro incontrollato sulla Terra, a causa d’un malfunzionamento del sistema di volo. Gli astronauti sono rientrati sulla Terra l’11 giugno 2015.
I mesi trascorsi nello Spazio hanno visto la donna coinvolta – oltre che in un fitto calendario di attività quotidiane, esperimenti scientifici e operazioni di bordo – in una serie di inflight call, momenti di video-collegamento con la Terra nei quali l’astronauta ha dialogato con studenti, giornalisti e rappresentanti istituzionali, come il Presidente della Repubblica o il Ministro dell’Istruzione, l’Universitá della ricerca.
Nella sua carriera ha avuto molti riconoscimenti tra i quali: la dedica dell’asteriode 15006 Samcristoferetti, il 9 novembre 2017 le viene conferita una laurea honors causa in bioingegneria presso l’Università di Pavia,ed il 9 novembre 2019 le viene conferita una laurea honoris causa in ingegneria areospaziale.
Questa donna come molte altre nel mondo ci fa comprendere che con impegno e devozione, si può raggiungere qualsiasi traguardo.

Claudia Mosca e Sofia D’Amato 2Q classico Cambridge 2.0 – liceo Vico Napoli