Abbiamo imparato a non dare più niente per scontato

L’affetto che ci è mancato.
È servita una pandemia per farci notare dei dettagli della nostra vita ai quali prima non facevamo proprio caso. Per anni ci siamo svegliati controvoglia, vestiti e usciti di fretta, magari correndo sotto la pioggia per arrivare in tempo e non perdere la metro, e subito in classe o in ufficio. Ne abbiamo dette di tutti i colori alla persona nella macchina che bloccava il traffico, ci siamo sempre, anche se ingenuamente, lamentati di quello che ci circondava, perché non era abbastanza e perché non era fatto come noi lo avremmo voluto. Tutto questo guardando continuamente l’orologio, per non arrivare in ritardo.
Ad oggi, grazie al tempo che abbiamo avuto a disposizione per pensare, abbiamo riscoperto tanti tratti di noi, degli altri che prima non avevamo neanche il tempo di apprezzare. Ci siamo affezionati ancora di più ad amici e parenti, abbiamo scoperto di amare il lavoro e la scuola, di amare la nostra libertà. A chi non manca correre tra le braccia di un amico per trovare sostegno, oppure correre sotto l’ombrello di qualcuno per trovare riparo dalla pioggia? A chi non manca potersi andare a prendere un caffè al bar in totale libertà? Per di più abbiamo scoperto di quanto siano importanti i nostri affetti e di quanto senza di essi ci sentiamo soli. Abbiamo scoperto che l’amore è qualcosa che va aldilà del nome di una persona è bensì quella cosa che ci fa stare bene e non sappiamo nemmeno descriverne il perché. Per fortuna la pandemia è avvenuta in un momento storico dove la tecnologia le fa da padrona, vi immaginate quanto poteva essere peggio trenta anni fa? Ci siamo massaggiati e videochiamati, abbiamo condiviso i nostri momenti sui social media e anche sui nostri balconi, affacciandoci al vicino. Abbiamo scoperto tratti dei nostri amici e familiari che non conoscevamo, persino abitudini. Ore e ore al telefono, passare da un amico all’altro. La quarantena in particolare è stato un banco di prova per le coppie, alcuni equilibri si sono rotti e altri si sono trovati o ritrovati. A Verona durante il primo lock down due vicini di casa Paola e Michele, mai visti prima, si sono innamorati. Paola frequenta la stessa palestra di un amico di Michele, e così cominciò la loro storia. Ma non tutte le storie sono belle, ci sono state anche tante coppie che si sono messe in pausa di riflessione o che hanno deciso di lasciarsi, fin tanto che c’era il lavoro e gli amici e la routine tutto si trascinava … poi chiusi in casa senza distrazioni sono venuti fuori dei problemi .
È arrivato il periodo più atteso dell’anno in cui lo stare insieme era la prima regola: il Natale. Essa rappresenta la festa più sentita, ricca di tradizioni e di fascino, la festa per eccellenza della famiglia e degli affetti, ma quest’anno non sarà più così. Non ci scambieremo milioni di regali, le strade delle città solitamente più popolate per la quantità di negozi che vi erano, sono deserte. Ma come lo scambio dei regali, anche la cena della vigilia, il pranzo di natale, il bacio sotto il vischio non potranno avvenire. Ancora una volta dovremo fare a meno di condividere momenti speciali con persone che oggi ci rendiamo conto essere ancora più indispensabili. Nonostante tutto, dobbiamo goderci, soprattutto oggi, le piccole cose che abbiamo a disposizione. È come se il tempo si fosse messo in pausa. Torneremo ad abbracciarci più felici e sicuramente più cresciuti, con la voglia di non dare più niente per scontato, di non perderci mai più.

Ludovica Cicoria e Salvatore Scialò 2Q Classico Cambridge 2.0- liceo Vico Napoli