La scomparsa di una leggenda

Diego Armando Maradona è stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo, di ruolo centrocampista, campione del mondo nel 1986 e vicecampione del mondo nel 1990 con la nazionale argentina. Soprannominato “El pibe de oro” è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, se non il migliore in assoluto, e lo dimostra la sua lunga carriera calcistica più che ventennale: ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys. Con la nazionale argentina ha partecipato a ben quattro Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994), vincendo da protagonista il torneo del 1986, i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in nazionale costituirono due record. Non è mai potuto entrare nelle graduatorie del Pallone d’oro perché fino al 1994 il premio era riservato ai giocatori europei: per questo motivo nel 1995 vinse il Pallone d’oro alla carriera. Ha comunque ricevuto altri numerosi riconoscimenti individuali: condivide con Pelé il premio ufficiale FIFA come Miglior giocatore del XX secolo e nel 1993 è stato insignito dalla federazione calcistica dell’Argentina del titolo di miglior calciatore argentino di sempre.

Maradona nacque il 30 ottobre 1960 quinto di otto figli. Aveva inoltre origini croate, da parte di parenti lontani. Era padre di cinque figli, avuti con diverse compagne: Dalma Nerea, Gianinna Dinorah, Diego Armando Maradona Junior, Jana (1996) e Diego Fernando (2013). In contemporanea ai mondiali del 90 inizia il declino del campione conosciuto in tutto il mondo. Nel marzo 1991 viene scoperto positivo a un controllo antidoping, con la conseguenza che viene squalificato per quindici mesi. Lo scandalo lo travolge, fiumi di inchiostro vengono spesi per analizzare il suo caso. Il declino sembra inarrestabile; si presenta un problema dietro l’altro. Non basta il doping, entra in scena anche il “demone bianco”, la cocaina, di cui Diego, a quanto riportano le cronache, è un assiduo consumatore. Infine emergono gravi problemi con il fisco, a cui si affianca la grana di un secondo figlio mai riconosciuto.

Il 2 novembre 2020, pochi giorni dopo aver compiuto 60 anni, viene portato d’urgenza in una clinica di La Plata a causa di un crollo emotivo e il 4 novembre, a Buenos Aires, subisce una delicata operazione al cervello. Tornato nella sua casa di Tigre per un lungo periodo di convalescenza e di riabilitazione dopo la buona riuscita dell’intervento, muore improvvisamente il 25 novembre per un edema polmonare acuto conseguente a insufficienza cardiaca. I funerali si sono tenuti due giorni dopo, con Maradona che è stato sepolto accanto ai genitori nel cimitero Jardin Bella Vista di Buenos Aires. L’improvvisa morte ha suscitato grande dispiacere in tutto il mondo, particolarmente in Argentina, dove il presidente Alberto Fernández ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. 

Claudio Malerba