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Un viaggio per imparare, lettera aperta ai protagonisti del film “Vado a scuola”

Cari ragazzi protagonisti del film “Vado a scuola”, ci farebbe piacere porvi delle domande sulle vostre scuole.  

Noi siamo dei ragazzi italiani che frequentano la classe 2B di una scuola media. Ciascuno di noi abita abbastanza vicino alla scuola e non deve faticare troppo per arrivare e usufruire dei servizi scolastici. Abbiamo visto il film e volevamo farvi delle domande sulla scuola.

 Come affrontate le difficoltà di un tragitto così lungo e pieno di pericoli? Com’è per Gabriel ed Emmanuel trasportare ogni giorno la sedia a rotelle di vostro fratello?

Nella nostra scuola oltre alle ore di lezione “classiche” ci sono anche laboratori tra cui quello artistico  e diverse attività. Ad esempio lo scorso anno per un progetto di continuità, abbiamo inventato dei personaggi che poi abbiamo costruito con materiale riciclato e insieme alla V elementare abbiamo scritto una storia con loro come protagonisti. 

Noi in ogni aula abbiamo un computer collegato a un proiettore (anche se non sempre tutto funziona). E voi invece avete lo stesso materiale scolastico e fate le stesse attività? Voi come fate merenda? Nelle vostre scuole c’è la possibilità di bere e mangiare? Abbiamo visto che i ragazzi del Kenya devono portare da sé la loro acqua e le ragazze marocchine si comprano della frutta secca (scambiandola con una gallina) da portare nel dormitorio. 

Nella nostra scuola abbiamo i banchi singoli e distanziati per via del Coronavirus, voi invece? Oltre alla distanza abbiamo altre misure di sicurezza: entriamo e usciamo scaglionati e da ingressi diversi, all’entrata ci viene misurata la temperatura e vengono igienizzate le mani. Dobbiamo usare obbligatoriamente la mascherina e dobbiamo anche fare la ricreazione da seduti. Dato che le finestre devono sempre rimanere aperte moriamo dal freddo; da voi che cosa è cambiato in quest’anno scolastico?

Speriamo che vi abbia fatto piacere leggere la nostra lettera;

Un caloroso saluto dalla 2B