Buddismo in Italia

Negli ultimi tempi abbiamo potuto notare come in Italia sia esploso il fenomeno del buddismo. L’approdo di questo culto nel nostro Paese è risalente agli anni ’60, grazie soprattutto alla diffusione della cultura hippie. L’intesa tra lo stato italiano e l’Unione Buddhista italiana (UBI) è stata però ratificata solamente nel 2012. In Italia gli adepti sono in constante aumento e secondo diversi studi questo è spesso dovuto alla delusione verso la Chiesa cattolica; con oltre 200.000 seguaci, il buddismo è il terzo credo dopo quelli cattolico e islamico. L’UBI è stata fin dalla sua creazione un punto di riferimento per tutti gli aspiranti buddisti, i suoi scopi sono infatti: divulgare gli insegnamenti del Buddha e tutelare i diritti dei praticanti.

Ma come si può concretamente diventare buddisti? Solitamente deve esserci come base un interesse filosofico nei confronti di questa religione, successivamente i metodi più comuni per iniziare ad avvicinarsi a questa disciplina sono la pratica della meditazione e dello yoga (attività che possono aiutare il miglioramento dello stato mentale di una persona indipendentemente dal fatto che esse siano finalizzate al buddismo o meno). Una volta raggiunta la consapevolezza e la convinzione di voler diventare un adepto il passo successivo è quello di rivolgersi ad un’associazione oppure ad un centro buddista che ci aiuti identificare il nostro ruolo nella comunità.

Il buddismo ha molteplici movimenti religiosi e il più diffuso in Italia è quello della Soka Gakkai che si ispira alla tradizione giapponese del Sutra del Loto. Il loto è il simbolo più appropriato grazie al fatto che fiorisce e al contempo mostra la capsula con i semi, questa azione rappresenta la simultaneità di causa ed effetto. I fedeli svolgono due azioni principali: la lode al Sutra del Loto e il Gongyo, una pratica di supporto effettuata preferibilmente al mattino ed alla sera. Queste due attività sono entrambe svolte davanti al Gohonzon (l’oggetto di culto, una pergamena scritta da un monaco giapponese del XII secolo, la quale rappresenta la vita di colui che recita, come una sorta di specchio, è quindi la propria vita ad essere venerata poiché è l’unico mezzo col quale si possono raggiungere i propri obiettivi) e hanno entrambe lo scopo di ristabilire l’equilibrio dentro di sé.

Un avvenimento importante accaduto di recente è stata la costruzione in territorio milanese di un centro buddista (kaikan) dedicato ai membri della Soka Gakkai. Questo edificio è significativo perché grazie alle sue dimensioni ci permette di capire la popolarità che questo credo ha raggiunto nel nostro Paese. Questo immobile si sviluppa infatti su un’area di più di 18 mila metri quadri.

Spesso si parla e ci si informa troppo poco a proposito di questa religione e di conseguenza non ci si rende conto di quanto in realtà essa stia prendendo piede in Italia. Una conoscenza più approfondita di questo e di tutti gli altri culti meno sviluppati ed una mentalità più aperta verso essi aiuterebbe tutti noi a comprendere nel modo migliore il punto di vista di altre persone e in alcuni casi potrebbe farci avvicinare a culture e credo diversi dai nostri.

Chiara Delle Pulle 3AL