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Recensione del libro “La guerra dei nostri nonni” di Aldo Cazzullo

Aldo Cazzullo, giornalista, scrittore e conduttore televisivo de I grandi discorsi della storia , scrive questo libro dedicandolo al nonno e alle intere generazioni che sono partite per la Grande Guerra.

Una raccolta di testimonianze di coloro che hanno combattuto per la patria, nelle trincee, e che purtroppo non hanno potuto vedere i loro figli crescere, e non sono potuti diventare nonni.

Uomini e donne che hanno visto proiettili come lampi e tuoni colpire i propri compagni trapassandoli da parte a parte. I bambini che temevano il suono delle mitragliatrici e dei mortai, come strilli nella notte.

Soldati che hanno visto i loro compagni lanciarsi in attacchi suicidi sotto l’ordine del loro folle comandante, e cadere come le tessere di un domino, sotto i colpi dell’artiglieria nemica.

Uomini che venivano fucilati se tentavano di scappare, soltanto perché avevano paura o per rivedere le loro famiglie, e i loro corpi venivano lasciati lì al suolo, considerati come disertori.

Giovani che hanno assistito agli ultimi istanti di vita dei loro compagni, mentre il gas li soffocava lasciandoli distesi a terra morti, con un’espressione di paura e terrore impressi nei loro volti.

Crocerossine che hanno portato all’ospedale da campo soldati straziati dalle schegge delle granate e di cui a stento si riusciva a riconoscere il volto tra il sangue e le schegge di metallo; urla di dannati per il dolore, mentre i dottori curavano le ferite.

E come se non bastasse, in quel luogo di morte si era diffusa un’infezione virale, conosciuta come “spagnola”, causa di morte per milioni di persone, oltre a quelle cadute in battaglia.

Io reputo questo libro come uno dei migliori che abbia mai letto. A dir la verità, neanche ne conoscevo l’esistenza; l’ho rinvenuto nella libreria di mio padre e, leggendolo, ho capito molto sulla storia della mia nazione, ma ho capito anche quanto sia orrida e dolorosa la guerra e che non risparmia nessuno.

Questo libro lo consiglierei a chiunque, ma soprattutto a noi ragazzi, per comprendere che quello che leggiamo sui libri di storia non sono solo date ed eventi scritte su un pezzo di carta, ma rappresentano il dolore e le sofferenze di giovani come noi che hanno sacrificato la vita per un ideale.

Tommaso De Nardo