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Recensione del libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando

Questo libro parla della mafia. Che cosa è la mafia viene spiegato dal padre al figlio Giovanni, il protagonista del libro, attraverso un avvenimento che accade a scuola, ovvero che un compagno di scuola, di nome Simone, cade dalle scale rompendosi il braccio. In realtà il padre di Giovanni e anche i professori sanno che il colpevole è Tonio, il bullo della scuola, che ha legato le stringhe delle scarpe di Simone e lo ha spinto per le scale perché si era rifiutato di dargli i soldi della paghetta. Tonio non viene punito perché nessuno ha il coraggio di denunciare l’accaduto perché tutti hanno paura di lui.

Il padre, tramite uno scimpanzé con i piedi bruciati, spiega al figlio la storia di Giovanni Falcone (un magistrato che ha combattuto contro la mafia) e gli fa capire che la mafia tramite dei ricatti riesce a soggiogare le persone e le costringe a pagare una somma di denaro, il pizzo, e se qualcuno si rifiuta di pagare gli fanno un torto, come Tonio che ha spinto Simone dalle scale.

Questo libro è molto bello, ma soprattutto ti fa capire cos’è la mafia e che cosa ha fatto, e che rimanere in silenzio davanti alle ingiustizie è sbagliato. In più ti racconta dei fatti realmente accaduti, come la strage di Capaci, dove persero la vita Giovanni Falcone e sua moglie o il maxxi processo.


Matteo Ricci