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Cannabis: dall’uso improprio alla fitoterapia – SinapsiLab

Nell’edizione 2020 di Meetmetonight, evento legato alla Notte Europea dei Ricercatori, tra i vari incontri uno ha catturato la nostra attenzione. L’argomento ha riguardato l’uso della cannabis, Il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari del Politecnico di Milano, grazie ad un approccio multidisciplinare, ha dimostrato come, questa sostanza, in realtà è molto utile in campo medico.

Il relatore Enrico Sangiovanni, ha introdotto l’argomento ricordando la storia della pianta, utilizzata soprattutto in Oriente a partire dal VII secolo a.C., per usi terapeutici, per produrre carta, indumenti, vele e corde.

La cannabis è sempre stata usata anche per scopi medici: per curare ferite, spasmi muscolari, tensione oculare e asma. Le radici, i gambi e i rami sono utilizzati per tinture e tè; invece le foglie e i fiori si adoperano per creme o vengono fatti essiccare per essere fumati. Oggi viene coltivata soprattutto in zone calde e umide come ad esempio in Sud America. Bisogna però fare una distinzione fra cannabis che contiene un alto tasso di THC, che ha effetti psicotici, quindi va ad intaccare il sistema nervoso; e cannabis che contiene CBD, che ha effetti terapeutici e coinvolge ogni parte del corpo.

Ma cosa succede se è un ragazzo o un adulto a farne uso?

Nell’adolescente, al contrario di un adulto, il cervello non è ancora del tutto sviluppato, quindi un continuo uso sia compulsivo che ricreativo della cannabis può portare alla dipendenza. Quando una persona usa questa droga si trova in una condizione di incoscienza, che può avere una durata variabile dalle 4 alle 8 ore, chiamata mental illnes. Durante questo tempo si ha una perdita momentanea dei sensi e della percezione della realtà. Se negli anni ’70-’80 il contenuto di THC nella cannabis era all’incirca intorno al 3%, oggi invece arriva al 30%. Secondo uno studio condotto dal Dipartimento per le Politiche Antidroga su giovani di 15-16 anni, c’è un’elevata possibilità che il 26% degli utilizzatori di cannabis faccia uso di amfetamine.

Oggi in Italia coltivare e fare uso di questa sostanza è illegale, a meno che non venga utilizzata per scopi di ricerca, come a Firenze, in cui c’è uno stabilimento chimico militare dedicato alla sua coltivazione. Sono stati anche approvati dei medicinali contenenti THC per curare la sclerosi multipla, l’epilessia e l’alzheimer. Tra i medicinali più richiesti c’è il Dronabinol, utilizzato dai pazienti che vanno incontro alla chemioterapia.

di Anastasia Minni e Roberta Benedetti