di Matteo Barcella , 1B
Tutti sanno, che le scoperte mediche non si sono mai fermate: ogni giorno un medico o soprattutto un ingegnere delle nanotecnologie, riesce a mettere in atto qualcosa di funzionale e utile nella nostra società .
Come ci dà voce la rivista Capital magazine ( n°460 ), al giorno d’oggi, quasi ogni organo può essere sostituito con un suo equivalente bionico.
L’uomo finalmente, non può più essere schiavo di una determinata disabilità, come succedeva in passato, perché le tecnologie moderne, per lo più Made in Italy, vi trovano rimedio .
Attualmente la medicina viaggia insieme all’ingegneria, dando vita a sistemi, dove non basta l’immaginazione, per poter intravedere un modello bionico di minima dimensione, ma di massima funzionalità.
Ogni anno si creano diversi modelli e tra quelli, ormai diventati più comuni, ricordiamo le gambe, braccia, mani bioniche e apparecchi acustici; mentre tra quelli più complessi troviamo: retine collegate wireless a occhiali per la visione, esoscheletri robotici che permettono la locomozione, fino a chip neurali per il controllo del tremore del morbo di Parkinson.
Altre invece, ancora in fase di sperimentazione, potrebbero cambiare radicalmente la storia umana, come il cuore bionico che però si venderà negli Usa .
Dobbiamo inoltre menzionare, a sfavore di questi progetti, il fatto che il loro costo sia eccessivamente alto e non alla portata di tutte le persone e di tutti i sistemi sanitari; alcuni di questi modelli vengono venduti ad un prezzo superiore ai 50 mila dollari.
Inoltre a contrastare queste tecnologie avanzate è la Chiesa, che spesso non concorda con la medicina, con pareri quasi sempre contrastanti. Difatti, la Chiesa pone delle limitazioni sul piano bioetico e delinea la scienza umana secondo dei principi morali, soprattutto rispetto ad alcune scoperte mediche, come il DNA, il sostegno artificiale delle funzioni vitali e la clonazione.